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12 Ott 2020
La realizzazione delle Infrastrutture e la politica della intermodalità sono i punti più alti di una politica dei trasporti.
L’Italia con i progetti e la politica di Cavour che disegnò la rete ferroviaria, fece approvare e finanziò il primo grande Traforo ferroviario del mondo, il Frejus, con la valorizzazione del porto di Genova, era in linea con i Paesi più importanti d’Europa. Cavour con le ferrovie, come disse Francesco Saverio Nitti, voleva unire economicamente e socialmente il Paese, dopo l’unità politica.
In fondo era la strada che rispondeva al sogno di Massimo d’Azeglio, “abbiamo fatto l’Italia ora facciamo gli italiani” ...
Nel secondo dopoguerra con la costruzione delle autostrade e con la costruzione dei trafori autostradali del Bianco, del S. Bernardo e del Frejus, il nostro Paese, uscito sconfitto e povero dalla Guerra, arrivò ad avere la seconda rete autostradale europea e al Boom economico.
Nel 1975 una norma improvvida inserita nella Legge sull’uso del suolo, la Legge Bucalossi, l’Italia, unico Paese al mondo, bloccò la costruzione di nuove autostrade. Un blocco durato 25 anni che insieme al maggior costo della energia e al peso della burocrazia, causò il rallentamento della crescita del nostro Paese.
Negli anni 90 su spinta di J. DELORS la Comunità europea lanciò il programma di una Rete europea dei trasporti su rotaia su cui trasferire una parte del trasporto su strada, volta a ridurre inquinamento e incidentalità stradale.
Nel 2002 il Governo Berlusconi, anche su spinta del Presidente Ciampi, si fece approvare una Legge importante sulla intermodalità marittima e ferroviaria che dopo alcuni anni passati a discutere in Europa il regolamento di attuazione sfociò nell’Ecobonus (Autostrade del Mare) che venne finanziato dalla Legge Finanziaria del 2008.
Nel 2008 appena arrivato al Governo riuscii a salvare dai tagli lineari di Tremonti le risorse per le Autostrade del mare, così come salvai 70 milioni per gli incentivi a sostituire i vecchi TIR euro 0,1,2,3, con gli Euro 5.
Nel 2009 recuperai da alcuni capitoli di spesa 30 milioni di euro che, dopo un lungo braccio di ferro col MEF, mi servirono a finanziare feci la norma che istituiva il FERROBONUS.
Autostrade del mare e ferrobonus ripresi dai Governi successivi.
Nel 2010 la Commissione Europea definì le Autostrade del Mare la “best practice europea della intermodalità. Un riconoscimento che nei trasporti l’Italia non aveva mai ottenuto. Nel 2013 anche la Corte dei Conti Europea lodò il nostro ferrobonus.
Ora dopo le nostre grandi Manifestazioni SITAV e dopo il voto del 7.8.2019 col quale il Senato Ha bocciato la Mozione NO TAV dei grillini si apre una stagione nuova per la realizzazione delle infrastrutture. Come ha documentato Nando Pagnoncelli oggi la maggioranza degli italiani e a favore delle grandi Opere e pertanto il nostro Paese potrà utilizzare al meglio le risorse del Recovery Fund per il completamento della TAV, della Genova Rotterdam e degli altri Corridoi ferroviari europei (Brennero) che potranno dare un contributo decisivo al ritorno della crescita della economia e del lavoro. La TAV è stato calcolato dalla Bocconi che avrà un moltiplicatore 4 sulla nostra economia. I 209 miliardi di euro potranno diventare oltre 800 miliardi di PIL solo che Governo e Parlamento lavorino unitariamente e senza farsi bloccare da veti antistorici.
L’Italia potrà così recuperare il tempo e il PIL perduto negli ultimi venti anni dando motivi di speranza alle giovani generazioni e al 58% delle famiglie italiane che secondo la DOXA non riescono ad arrivare a fine mese.
Competenza, Intuito, Visione e capacità di Governo sono la chiave per il rilancio della settima potenza economica mondiale.
Mino Giachino
Presidente Saimare spa
Saimare spa