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09 Ott 2020
GENOVA - I trasporti sono l’area dell’economia italiana più a rischio, superando anche alimentare e ristorazione. Lo certifica uno studio del Cerved, presentato lunedì al Salone nautico in occasione di un incontro organizzato dall’Assilea.
«Nei fatti - spiega Guido Romano, responsabile Studi economici della maggiore società di informazioni commerciali in Italia - in questo momento le aziende del trasporto sono quelle che presentano il numero maggiore di società con cadute di fatturato tra il 40-50%»: sono il 26,1% del totale, sempre che entro la fine dell’anno non si verifichino nuovi lockdown, in quel caso la quota delle imprese rischiose salirebbe al 42,1%. Questa specifica analisi del Cerved è stata condotta su un milione di società di capitali. «Il settore dei trasporti - specifica Romano - al suo interno ricomprende molte tipologie. Certo al di là delle società legate al trasporto passeggeri, che hanno subìto il contraccolpo più duro delle chiusure forzate, come il trasporto pubblico locale o gli aerei costretti a viaggiare con carichi ridotti, va segnalato che alta è la rischiosità delle società della logistica, dove è presente un numero molto alto di piccole imprese. È chiaro che in questo contesto, più l’azienda è grande e meno soffre».
Se entro la fine dell’anno si verificherà un secondo lockdown, il conto più salato sui fatturati sarà, secondo il Cerved, pagato però soprattutto da agenzie di viaggio tour operator (61,7%), trasporti aerei (-60,8%) e gestione aeroporti (-56,1%). Leggi tutta la notizia
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH