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12 Mag 2020
In linea con la tendenza osservata già alla fine del primo semestre, anche l'intero 2019 del traffico transalpino 'a cavallo' della Svizzera si è chiuso con volumi in calo e una sostanziale stabilità tra le modalità di trasporto di strada e ferrovia.
Alla conclusione arriva il report elaborato dall'Ufficio federale dei trasporti (UFT) della Confederazione, che imputa la flessione generale alla congiuntura economica vissuta dai paesi interessati dai transiti, e in particolare dall'Italia.
Nel dettaglio, le merci che hanno attraversato le Alpi sono state complessivamente pari a 37,8 milioni di tonnellate, ovvero il 4,6% in meno rispetto al 2018 (per un valore assoluto di 1,8 milioni di tonnellate di calo), con il decremento che si è accentuato nella seconda metà dell'anno (passando da un -3,3 a un -6%) e si è ripartito in modo 'equo' tra strada e ferrovia.
Il numero di veicoli pesanti transitati è infatti calato a 898mila unità, ovvero 43mila in meno rispetto al 2018 (-4,6%), con una flessione che in particolare è stata del 6,7% nel secondo semestre dell'anno, e questo nonostante negli ultimi sei mesi, a detta dello stesso report, vi siano state "poche limitazioni, con singole chiusure causate da incidenti o cantieri". In termini di tonnellate il livello del calo è stato simile, e pari al 4,8%.
Il traffico ferroviario, da parte sua, è stato pari a 26,6 milioni di tonnellate (ovvero 1,3 milioni in meno rispetto al 2018, pure pari al -4,6%). Nel secondo semestre in particolare il calo si è acuito ed è arrivato a toccare il -5,6%, dal -3,7% registrato nei primi sei mesi del 2019. Un andamento che pure, secondo l'UFT, è riconducibile alla debole situazione congiunturale, ma anche "all'affidabilità tuttora insufficiente del traffico merci su rotaia lungo il corridoio Reno-Alpi" così come a "numerosi ulteriori eventi speciali, quali il lungo sciopero in Francia". Leggi tutta la notizia
Fonte: SHIP2SHORE