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12 Mar 2020
Nonostante le nuove direttive emanate dal Governo italiano attive già dal 10 Marzo riguardo al divieto d’assembramento e di circolazione se non per ragioni strettamente necessarie su tutto il territorio italiano, il settore delle spedizioni sembra restare tra i pochi ancora non vincolati.
Ce lo spiega SpedireAdesso.com, attraverso un interessante comunicato stampa Coronavirus: si può spedire rispettando le direttive del Governo, in cui la nota compagnia di spedizioni internazionali online italiana spiega in modo esemplare come affrontare una spedizione in periodo di quarantena.
Oltre all’invito al rispetto delle regole straordinarie nazionali, SpedireAdesso.com fornisce un quadro chiaro di come e perché spedire è ancora possibile.
Come sentito dire sicuramente da esperti del settore su ogni emittente radio televisiva in questi giorni, infatti, il virus Covid-19 non resta a lungo su superfici e oggetti, ragion per cui la circolazione di merci non è considerata un rischio per la diffusione del contagio. Eccezione fatta però per i corrieri espresso i quali, dovendo prestare servizio lavorativo, quindi entrare in contatto con colleghi e soprattutto circolare da casa a casa per il ritiro e la consegna dei pacchi, si trovano più a rischio. La soluzione per tutelarli ed effettuare spedizioni sicure sia per sé che per i corrieri? Semplice: buonsenso e rispetto delle norme igieniche e di contatto già introdotte dal Dpcm di Conte. SpedireAdesso.com consiglia appunto di igienizzare la merce da spedire, mantenere la distanza di sicurezza con il corriere al momento del ritiro e della consegna, utilizzando guanti e mascherina. Seguendo poche e semplici regole, si può pertanto restare in contatto con amici e parenti lontani in totale sicurezza.
L’azienda, inoltre, informa i clienti che si è trovata preparata ad affrontare ogni misura precauzionale attivando lo smart working e garantendo un servizio continuo a tutti i clienti. In questo modo si tutela la salute dei dipendenti, che lavorano in continua collaborazione tra loro ma ognuno a casa propria, con delle postazioni precedentemente organizzate, in vista di possibili futuri di emergenza che dal 10 marzo sono diventati reali. Si tutela anche la clientela continuando a garantire un servizio.