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24 Gen 2020

Maxi frode fiscale nel settore dei carburanti, evasa Iva per 100 milioni

MAXI_FRODE_FISCALE_GASOLIO

 

Accusati di fatture false e autoriciclaggio.

 

Maxi frode fiscale con cento milioni di Iva evasa e fatture false per 471 milioni. A scoprirla è stata la Guardia di finanza di Sora, in provincia di Frosinone, che ha concluso una complessa indagine su una società ungherese che, sulla carta, commercializzava prodotti petroliferi in tutta Italia. Tre le persone denunciate

 

Indagine dopo controllo autocisterna


Tutto è partito da un normale controllo di un’autocisterna che trasportava gasolio lungo la superstrada Cassino-Sora. I finanzieri hanno cominciato a svolgere accertamenti fino a individuare una società ungherese - costituita a Budapest da un italiano - che aveva una sede a Roma e una stabile organizzazione nel territorio nazionale. Nella Capitale era attivo un piccolo ufficio, dove lavorava un’impiegata addetta a stampare le fatture risultate - al termine degli accertamenti - relative a operazioni inesistenti per un periodo di due anni.

 

Profitti illeciti per 15 milioni


Le «fiamme gialle» hanno scoperto che i documenti fiscali emessi venivano regolarmente registrati dalle società clienti, formalmente acquirenti del prodotto petrolifero, che in realtà proveniva da un’altra azienda. La società destinataria di fatture false procedeva al pagamento dell’importo gravato di Iva, che poi non veniva però versata all’erario annullandola con altre fatture per operazioni inesistenti. Un sistema, che secondo quanto stabilito dalle indagini coordinate dalla procura di Roma, ha consentito ai clienti di acquistare il prodotto petrolifero a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato garantendo all’organizzatore della frode profitti illeciti per 15 milioni. Proventi che venivano trasferiti, di volta in volta, su un conto in un istituto di credito in Ungheria.

 

Accusati di fatture false e autoriciclaggio


Gli investigatori della Guardia di finanza di Sora sono riusciti a ricostruire tutti i passaggi della consistente frode fiscale, individuando il responsabile del meccanismo fraudolento. Alla fine sono scattate tre denunce nei confronti di un campano di 33 anni - di fatto amministratore della società - e due prestanome, un romano di 58 anni e un cittadino sloveno. Dovranno rispondere di utilizzo ed emissione di fatture false e autoriciclaggio.

 

 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA - ROMA

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