News

11 Dic 2019

Ferrero getta le basi della Intelligent Supply Chain con il progetto ''Control Tower''

FUTURE_SUPPLY_CHAIN_FERRERO

 

L’obiettivo finale è puntare a ragionare in ottica predittiva.

 

Una Supply Chain integrata e collaborativa è una potente leva di business per le aziende del largo consumo, specie per una realtà internazionale come Ferrero. Per il colosso del food di Alba (CN) l’ottimizzazione delle attività logistiche è un fattore critico di successo viste le numeriche in gioco. Basta pensare che i suoi prodotti – Nutella e Kinder sono marchi riconosciuti in tutto il mondo – transitano in circa 400 magazzini distribuiti nei cinque continenti. Centri di stoccaggio generalmente multibrand e multicanale, gestiti quasi sempre da terze parti esterne. Amazon ha alzato l’asticella degli standard di rapidità e tracciabilità dei flussi logistici e questo nuovo modello si sta rapidamente diffondendo anche al di fuori del comparto dell’eCommerce. E in Ferrero si stanno già attrezzando. Con Control Tower la società mira a sperimentare i benefici dei cruscotti integrati e, in futuro, dei Big Data, dell’IoT e dell’Artificial Intelligence per gestire in modo ottimizzato tutti i flussi che vedono coinvolti i partner logistici. L’idea di partenza è migliorare la visibilità sui processi di trasporto e stoccaggio per arrivare, poi, a sperimentare una gestione proattiva e in real time di tutta la filiera. Un progetto imponente per una realtà globale come Ferrero, un’iniziativa che cambia completamente il rapporto con i partner logistici e di filiera. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Pagannone, IT Business Partner Director for the Global Supply Chain di Ferrero, cui è affidata la responsabilità del progetto Control Tower, in collaborazione con Sergey Gribkov, uno fra i maggiori esperti del team Supply Chain Development. Ne è emersa una chiacchierata davvero interessante.

 

«Il progetto nasce dall’evidenza che la logistica è un elemento fondamentale dei servizi al cliente. In Ferrero abbiamo bisogno di garantirci la massima visibilità su tutti i processi e gli eventi della Supply Chain. Sono i 3PL (Third Party Logistic Service Provider), infatti, che si occupano di gestire le consegne a GDO e retailer attraverso servizi integrati di magazzino e trasporti, garantendo che i nostri prodotti arrivino nei tempi giusti e in perfette condizioni sugli scaffali. Ma ritardi e mancate consegne possono succedere. E quando capitano questi problemi, noi dobbiamo essere in grado di risalire alle cause che li hanno generati. Nasce, quindi, l’esigenza di una Control Tower, un sistema di controllo in grado di garantirci una visibilità di dettaglio sugli eventi logistici, attraverso una collaborazione informatica più stretta con i partner logistici».

 

Quali esigenze va a soddisfare?
«L’esigenza principale è, ripeto, la soddisfazione del cliente. Per riuscire a servirlo bene dobbiamo essere in grado di misurare in modo puntuale le performance dei nostri partner logistici attraverso KPI e classifiche, proprio come fanno i retailer. Dobbiamo puntare al miglior OTIF (On Time, In Full – ndr) e garantire quindi che gli ordini non solo siano sempre corretti, ma anche consegnati nei tempi stabiliti. Questa è una metrica essenziale della soddisfazione del cliente Ferrero e serve anzitutto per valutare la validità e l’efficacia dei nostri processi interni. Ma anche per valutare i nostri partner logistici e il loro rispetto degli SLA definiti da contratto. La certezza dell’arrivo delle merci a un certo orario è per noi fondamentale, quindi è necessario garantire una perfetta sincronizzazione tra la logistica primaria, intercompany, e quella secondaria legata alla consegna degli ordini effettuata dai partner. Abbiamo ordini a 24 o 48 ore e con una Supply Chain così corta non possiamo permetterci ritardi o errori, che costano parecchio in termini di missing slot e out of stock».

 

Quali sono le tempistiche del progetto Control Tower?
«A fine 2017 in Ferrero è partita la richiesta di business di monitorare meglio le performance della Supply Chain. La genesi del progetto risale ai primi mesi del 2018, con la definizione degli obiettivi e la software selection. A fine 2018 abbiamo sottoposto il progetto al nostro CEO, che lo ha approvato in meno di mezz’ora. Lo scorso marzo siamo partiti con l’implementazione delle tecnologie e lo scorso mese siamo andati live. Questi otto mesi ci sono serviti per affrontare e superare le principali complessità del progetto, legate soprattutto alla system integration e alla necessità di far parlare i sistemi gestionali legacy on premise con i moduli in cloud di nuovissima generazione».

 

Quali tecnologie utilizzate?
«In Ferrero, quasi tutto il mondo gestionale della Supply Chain, quindi i magazzini, la gestione dei trasporti, la gestione ordini, poggia su sistemi SAP on premise. In previsione del deployment della Control Tower, abbiamo iniziato a utilizzare alcuni moduli della SAP Cloud Platform; in particolare, Global Track and Trace, SAP Analytics Cloud, Logistic Business Network e alcune funzionalità del portale di supporto. Inoltre, abbiamo affidato ad un partner tecnologico la realizzazione e la gestione di un Data Integration Hub, che raccoglie gli eventi logistici da tutti i fornitori di servizi, li normalizza e li trasmette alla Control Tower. L’hub ha anche la responsabilità di fare l’onboarding dei partner logistici sul modello track&trace di Ferrero e di realizzarne il collegamento informatico».

 

Quali sono gli step del progetto?
«In questo momento, siamo nella fase di transizione da un approccio reattivo a un approccio proattivo, ovvero dalla situazione in cui ci attiviamo su segnalazione del cliente alla intercettazione autonoma e immediata del problema al fine di prendere le decisioni migliori per gestirlo. L’obiettivo è quello di affinare le capacità autodiagnostiche e di condividerle con i partner di filiera in un programma collaborativo di miglioramento continuo. La seconda fase del progetto Control Tower, invece, ci permetterà di ragionare in ottica predittiva, per cui saremo in grado di sapere in anticipo se la consegna non arriverà in tempo dal cliente e riusciremo a pre-allertarlo, in modo da creargli il minor disagio possibile. Potremo attuare una gestione basata sulle eccezioni che ci permetterà di evitare i colli di bottiglia, migliorare il capacity planning, simulare i possibili scenari dei servizi di consegna. Per arrivare a questi risultati dovremo essere in grado di tracciare tutti i flussi almeno per eventi discreti, ed è quello a cui puntiamo in questa prima fase. L’obiettivo finale è creare una Intelligent Supply Chain e ragionare in ottica prescrittiva, anticipando il più possibile i problemi di lungo termine. Per riuscirci, dobbiamo tracciare tutti i flussi in tempo reale e per questo dobbiamo attrezzarci, dotarci di sistemi IoT, Advanced Analytics e Deep Learning. Solo così saremo in grado di capire cosa possiamo fare per evitare di consegnare in ritardo tendendo conto di tutte le possibili variabili. Questo significa fare un lavoro enorme a livello di Big Data, per gestirli, integrarli e soprattutto azionarli. La vera rivoluzione digitale della Supply Chain, tuttavia, si realizzerà quando la Control Tower comunicherà direttamente con la telematica dei mezzi o i prodotti stessi dotati di opportuni sensori. Abbiamo appena iniziato il nostro percorso cercando di colmare i gap evidenti della gestione attuale, ma abbiamo una visione di lungo termine che ci guida sia nelle scelte di processo e programma sia nella scelta delle componenti IT».

 

Quali sono i Paesi coinvolti?

«Le aree pilota sono Germania e Iberica (Spagna e Portogallo – ndr), due network logistici molto diversi fra loro. La Germania perché ha una forte apparto industriale. Lì abbiamo il nostro più grande insediamento produttivo e ben 5 partner di logistica secondaria integrata, oltre a numerosi operatori di trasporto. Nella Penisola Iberica, al contrario, non abbiamo fabbriche e i prodotti Ferrero sono distribuiti da un solo partner. I prossimi 12 mesi serviranno per fare i test e nell’arco di tre anni la Control Tower verrà implementata anche qui in Italia, dove abbiamo ben 25 magazzini tra piattaforme e transit point, in Francia, in Benelux, Polonia e Regno Unito. Alla fine dei tre anni dovremmo essere in grado di fare il track&trace anche delle spedizioni di container verso tutte le destinazioni trans-oceaniche partenti dall’Europa». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: DIGITAL4

Verizon Connect
Grimaldi Group
sogedim
C2A
SP TRANS
Aziende Green su Transportonline
TN Trasporto Notizie