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04 Dic 2019

A26, Faggi: ''Alcuni trasporti eccezionali in vera difficoltà''

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Disagi sui nodi autostradali.

 

riflessi pesantemente negativi sulla viabilità e sulla fluidità dei collegamenti nei nodi autostradali che coinvolgono la A26, la A7, la A10 e la A6 sono evidenti. Code da record, velocità commerciale quasi “azzerata”, con conseguenze dirette su tutto il sistema logistico ed economico dell’area interessata, e di tutte le imprese connesse. Tra le molteplici criticità createsi, la FIAP ha posto l’accento anche sui trasporti eccezionaliServizi tutt’altro che infrequenti sui nodi autostradali tra Piemonte e Liguria.

 

La programmazione e l’effettuazione dei trasporti eccezionali richiede una preparazione preventiva che presuppone una alta professionalità di chi lo effettua, delle relative scorte tecniche, la conoscenza del sistema stradale, delle regole e della burocrazia che si applicano nel caso specifico. Elementi, tutti, che si riflettono sui tempi e sui costi necessari per la progettazione e l’esecuzione. I percorsi devono essere individuati tenendo conto, ad esempio, di parametri come peso e dimensione del carico, velocità, ore di guida e pianificazione delle soste, nonché il rispetto delle ulteriori limitazioni al transito che si sommano ai divieti di circolazione previsti per decreto. Quando intervengono eventi come quelli che hanno interessato e stanno pesantemente influenzando le tratte e interconnessioni autostradali sulla A6, la A26, la A10 e la A7, è evidente che, se per talune tipologie di traffico veicolare le soluzioni possibili possono essere individuate ed implementate in tempi che “possono” essere definiti tollerabili” – anche se con palesi riflessi negativi sulla velocità di percorrenza e relative conseguenze di natura organizzativa ed economica – l’impatto sui trasporti eccezionali è inevitabilmente più complesso. È ovvio che chi si trova a dover progettare un trasporto eccezionale “dopo” gli eventi che hanno determinato la criticità, questi ha l’opportunità di valutare le migliori e possibili alternative (se possibili). Ma chi ha in corso un trasporto eccezionale programmato, progettato e autorizzato, e che prevede il transito da un nodo interessato dalle “anomalie” alle infrastrutture e dalle eventuali limitazioni alla circolazione, per pesi e dimensioni, straordinarie adottate, patisce tutta la criticità della situazione. Le conseguenze sono immediate.

 

“Siamo stati informati che la situazione creatasi soprattutto sulla A26, direzione sud, sta determinando il fermo di alcuni trasporti eccezionali – dice Silvio Faggi, Segretario Nazionale FIAP, interrotti a causa degli eventi, taluni dei quali bloccati in sosta da giorni nell’Area di Servizio Bormida che per effetto della precarietà della situazione, dei cambiamenti e delle scelte tecniche di limitazione in termini di peso e dimensioni dei trasporti poste in essere dagli Uffici competenti su più tratte autostradali, non riescono ad individuare soluzioni alternative percorribili ed a procedere nella loro esecuzione. Uno scenario che determina vere difficoltà per le imprese coinvolte, i loro autisti e le relative scorte tecniche e, non di meno, per i committenti. In tal senso, la FIAP ha chiesto l’intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affinchè, con il contributo delle Concessionarie, le relative Direzioni di Tronco e la Polizia Stradale, ed ogni altro soggetto interessato ed impegnato nella vicenda che coinvolge i nodi autostradali, si individui una soluzione tecnicamente adottabile e sicura che permetta lo sblocco della situazione. Siamo consapevoli della gravità della situazione – conclude Faggi - ma la segnalazione e la richiesta erano doverose, e l’auspicio e che si individui, ad esempio, un corridoio in termini di tempo che permetta la conclusione dei servizi, e che indirizzi anche altri verso soluzioni adottabili.”

 

La Federazione ha anche interessato i propri esperti legali per la valutazione di eventuali azioni di risarcimento danni legati agli eventi.

 

Fonte: FIAP

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