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04 Dic 2019
CATANIA - Blitz antimafia contro Cosa Nostra dei carabinieri del Ros di Catania che stanno arrestando nove persone e sequestrando società e beni mobili per 12,6 milioni di euro. Al centro del provvedimento restrittivo emesso dal Gip, su richiesta della Dda della locale Procura, un'indagine sugli investimenti immobiliari eseguiti negli anni '90 direttamente dallo storico boss ergastolano Benedetto Santapaola, da Aldo Ercolano, di 58 anni, da Francesco Mangion e da Giuseppe Cesarotti. I reati contestati a vario titolo agli indagati, che sono destinatari di ordinanza in carcere e agli arresti domiciliari, sono associazione mafiosa, concorso esterno all'associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e illecita concorrenza con minaccia.
Sono sette le persone arrestate e condotte in carcere da carabinieri del Ros e due gli 54 indagati posti agli arresti domiciliari. L'ordinanza cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti degli imprenditori Giuseppe Cesarotti, di 75 anni, e di suoi figlio Salvatore, di 54, di Orazio Di Grazia, di 37 anni, dell'imprenditore Antonio Francesco Geremia, di 59 anni, di Giuseppe 'Enzo' Mangion, di 60 anni, figlio del capomafia deceduto Francesco, Armando Pulvirenti, di 54 anni, e Cateno Russo, di 39. Ai domiciliari sono stati posti l'imprenditore Mario Palermo, di 75 anni e Vincenzo Pulvirenti, di 67. Al centro dell'inchiesta le attività della famiglia Cesarotti considerata legata da decenni a Cosa nostra etnea che si occupava di procurare soldi di è "nell'altra vita" (il boss deceduto Francesco Mangione) di coloro che invece "sono sepolti vivi" (gli ergastolani Benedetto Santapaola e Aldo Ercolano). Indagini che partono da lontano, da investimenti in lire, con una base di avvio di 2 miliardi che oggi hanno portato al sequestro di beni per 12,6 milioni di euro. Sigilli sono stati posti a beni immobili gestiti da Cesarotti attraverso la Co.Invest srl, comprese 21 villette a Marina di Gioiosa (Reggio Calabria, e società. Tra queste la Tropical agricola srl, la Lt Logistica e trasporti srl e la G.R. transport logistic srl. Quest'ultime due operano nel settore deposito ferroviario e trasporto merci e, sottolinea la Dda della Procura di Catania, con "minacce ed intimidazioni" avrebbe avuto "una situazione di sostanziale monopolio per le merci inviate a Catania dalla società Mercitalia Logistic Spa intervenivano sia nei confronti di questi ultimi che dei titolari di aziende operanti nel settore dei trasporti".
Fonte: ANSA - SICILIA