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22 Nov 2019

Per uscire dalla stagnazione occorrono infrastrutture di trasporto che ci colleghino al mercato globale

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Intervento di Giachino al Forum della Logistica di Genova.

 

Da 83 Trimestri la nostra crescita è più bassa della media europea, abbiamo perso 20-25 punti di PIL pro-capite rispetto alla media europea, non siamo andati a fondo solo grazie all’aumento delle esportazioni. Dobbiamo assolutamente crescere di più perché il Debito Pubblico cresciuto del 20% dopo il 2011, rischia di essere un cappio al collo pesantissimo, come vediamo dai contenuti del Fondo salva Stati.

 

Per il nostro Paese il mercato globale sta diventando quindi il più grande motore di sviluppo, la più grande speranza di futuro. Dobbiamo vendere di più nel mondo le nostre eccellenze come il Made In, la Metalmeccanica, L’enogastronomico e dobbiamo aumentare i flussi turistici. Siamo la metà più ambita in tutto il mondo ma siamo solo al 5* posto per turisti stranieri. Da noi è più difficile e costoso arrivare.

 

Infrastrutture più connesse, una logistica più efficiente renderà più competitive le nostre esportazioni.


In questi venti anni abbiamo perso 20-25 punti di PIL pro-capite rispetto alla media europea.


Le responsabilità sono della politica, della politica europea della austerity, ma in parte anche nostre perché’ non siamo riusciti a far capire a Governi e Parlamenti che le infrastrutture di trasporto e il funzionamento della logistica pubblica nella economia globale sono fondamentali.

 

Grazie al gap infrastrutturale e alla minore efficienza della logistica pubblica, in particolare i controlli nei porti, l’Italia perde ancora traffici portuali e quasi mezzo punto di PIL a favore dei porti del Nord Europa. Un grande operatore svizzero ha detto che la merce che Arriva nei nostri porti ha un costo logistico ancora più alto rispetto ai porti del Nord Europa. Mentre il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di diventare i porti non solo per il Nord Italia ma anche per il Centro Sud Europa.


Come ha confermato recentemente uno studio europeo in questo modo potremmo crescere di oltre 1 punto di PIL all’anno.


Dobbiamo difendere e innovare la nostra Manifattura, a partire dall’auto, il nostro Made In, l’enogastronomico e il nostro patrimonio ambientale, artistico, settori che faranno salire la nostra bilancia commerciale e turistica.
Con l’uscita dal G7 l’Italia conterà di meno politicamente ma se saremo dentro la rete dei trasporti del futuro potremo contare di più economicamente.


Con la rete di infrastrutture più efficiente potremo attrarre maggiormente gli investimenti esteri perché come si vede dagli investimenti dei fondi esteri nei nostri terminal portuali e aeroportuali dal punto di vista logistico il nostro Paese è considerato giustamente strategico. È grave che di infrastrutture ne parlino poco le Associazioni di settore che, salvo casi isolati, sono state anche fuori dalla battaglia della TAV.


Le Infrastrutture come il Canale di Suez e il Primo Traforo del Frejus cambiarono la linea degli scambi commerciali dell’800 e 900.
La TAV, il Terzo Valico, porti efficienti miglioreranno radicalmente la nostra connessione con Africa, Estremo Oriente e Europa il nostro Paese sarà centrale nella economia di questo secolo.


Porti più competitivi e connessi, attraverso la rete AV ferroviaria, al mercato europeo potranno darci un maggiore crescita di oltre 1 punto di PIL all’anno come ha confermato un recente studio europeo. (The Impact of TEN-T).

Mino GIACHINO
Presidente di Saimare spa

www.saimare.com

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