Cerca Aziende di:
13 Nov 2019
Dopo l'acquisizione della concorrente, la compagnia danese ha avviato un processo d'integrazione di quella svizzera annunciando il licenziamento dei dipendenti della filale italiana, che sono 155 divisi in sei sedi.
Il comunicato diffuso il 7 novembre 2019 da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dopo l'incontro con i vertici di Dsv è coinciso ma inequivocabile: "La società ha esplicitato la volontà di avviare la procedura 223/91 (ossia il licenziamento collettivo, ndr) esclusivamente nei confronti del personale di Panalpina Italia, precisando la messa in liquidazione della stessa e quindi del coinvolgimento totale dei lavoratori". Dopo questo annuncio, le tre sigle hanno dichiarato lo stato di agitazione con sospensione degli straordinari. Una protesta che difficilmente farà cambiare idea ai vertici di Dsv, anche perché pare che il drastico ridimensionamento di Panalpina sia una strategia attuata a livello internazionale dopo aver completato il processo di acquisizione.
In concreto, per l'Italia ciò significa il licenziamento di 155 persone, di cui 93 nel quartier generale di Cerro Maggiore (dove opera una piattaforma logistica di 17.500 metri quadrati che fornisce servizi per conto terzi), dieci a Bologna, undici a Firenze, dieci a Roma e altrettanti a Vicenza. Sparirà così una realtà che opera nella Penisola dal 1938 e che produce circa 140 milioni di fatturato l'anno, soprattutto nelle spedizioni marittime ed aeree. Con la decisione di azzerare il personale italiano, Dsv mostra che l'obiettivo dell'acquisizione di Panalpina è soprattutto quello di rilevare gli asset e i clienti, puntando sul trasporto aereo, dove la società svizzera ha acquisito un rilevante portafoglio usando anche aerei cargo con la propria livrea. Leggi tutta la notizia
Fonte: TE - TRASPORTO EUROPA