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13 Nov 2019

Le infrastrutture sono il primo problema della logistica e dei trasporti in Italia

INFRASTRUTTURE_LOGISTICA_CAMION

 

Settori sempre più importanti per lo sviluppo dell'economia italiana.

 

Le infrastrutture sono il primo problema per la competitività della logistica e dei trasporti italiani, due settori sempre più importanti per una economia che negli ultimi dieci anni ha retto solo grazie all’aumento forte delle esportazioni.
Dopo lo sblocco della TAV non saranno più ammessi ritardi. di Mino GIACHINO

 

In una economia che diventa sempre più globale, per un Paese come l’Italia che dipende sempre di più dalle esportazioni il problema delle Infrastrutture e della efficienza dei suoi trasporti e della logistica è sempre più decisivo.
Le inefficienze della logistica hanno pesato sui costi delle aziende e causano una minore crescita. Se l’Italia è’ la decima economia mondiale nella logistica è’ solo 17a e nelle infrastrutture purtroppo è’ solo 27a. La carenza delle infrastrutture grava sulla nostra logistica con un più 11% nei costi.
Da anni sono stati individuati i nodi della inefficienza ma si è fatto molto poco per disinnescarli vedi lo sportello unico dei controlli portuali, settore nel quale dopo tante parole siamo al punto di partenza.


Negli ultimi trent’anni fatto 100 il rapporto tra Infrastrutture ferroviarie e gli abitanti, l’Italia rispetto alla media europea su trova oggi a 70.
In 25 anni abbiamo costruito solo 750 km di autostrade.
Nelle Ferrovie il rapporto tra km rete e abitanti si è ridotto da 100 a 70.
Questo con un forte divario Nord Sud.


La rete delle infrastrutture ovviamente influisce sui tempi di trasporto in modo importante così come incide sulla congestione del traffico, sull’inquinamento e sulla incidentalità stradale.


Il tutto ha origine nel 1975 quando il Parlamento arrivò all’assurdo di bloccare per legge la costruzione delle autostrade per Legge, con una norma proposta dal PCI, un blocco che durò 25 anni. La Nuova Rete ferroviaria ad AV tra Salerno e Torino, da oltre vent’anni bloccata nel suo sbocco internazionale (sia la Torino Lione che il Terzo Valico) dai No TAV. I NOTAV hanno bloccato nel collegamento con l’Europa impedendoci di diventare la porta logistica del Sud Europa tra Africa e Oriente e Europa.


Il Centro Studi della Confcommercio ha calcolato in circa 150 miliardi il PIL perso in questi anni a causa della carenza delle Infrastrutture.
Il 2018/2019, con le Grandi Manifestazioni SITAV promosse da chi scrive con la collaborazione delle madamin e delle categorie produttive torinesi, potrà essere l’anno di svolta se la classe politica sapendo proprio dai sondaggi di Pagnoncelli che oggi il 70% degli italiani è a favore delle grandi opere, sbloccherà la RETE AV verso il Veneto e verso Budapest.
Il mondo dei trasporti dovrebbe essere lieto che uno dei suoi uomini sia stato alla testa di quelle Piazze.


E la politica dovrebbe far forza sul voto del Senato del 7 agosto che ha bocciato definitivamente la mozione NOTAV. In quella Piazza di Torino c’erano tutto il Paese che vuole la Crescita attorno a una infrastruttura di trasporto. Per noi del settore quelle Piazze devono essere di orgoglio e diventare un punto partenza.


Mentre la Marcia dei 40.000 come aveva detto Montanelli portò in piazza la maggioranza silenziosa degli italiani che voleva lavorare, la prima Grande Manifestazione del 10 Novembre 2018 ha saputo portare in piazza la maggioranza silenziosa degli italiani che vogliono la Crescita. Nella economia globale in cui le produzioni avvengono in realtà diverse e in cui i consumi sono su scala globale la Logistica serve il 70% della economia e quindi determina in gran misura la competitività e la crescita. Quelle Manifestazioni hanno cambiato il registro e hanno fatto aumentare l’adesione della maggioranza degli italiani alle grandi opere dal 49% al 70% come ci ha detto Nando Pagnoncelli.


Per ottenere quel grande successo abbiamo innovato nella organizzazione del consenso utilizzando per la prima volta lo strumento della Petizione su Change.org che per la Petizione SITAV che ho scritto con alcuni amici ha visto le adesioni arrivare a 114.000. La Questura di Torino quando andai con grande coraggio a firmare la richiesta della Piazza, mi disse che loro stimavano una affluenza di almeno la metà delle persone che avevano aderito. Invece di usare mail, lettere, ciclostile etc. Là Piattaforma in tempo reale fa arrivare a chi ha aderito una mail che convocava la manifestazione. Per anni il mondo dei trasporti, come ha confermato stamane Pagnoncelli, ha avuto una immagine non esaltante nella società, nei giornali e nella politica, ora invece bisogna utilizzarla il vento nuovo per recuperare in fretta il tempo perduto, perché senza investimenti in infrastrutture in particolare quelli che ci inseriscono nella Rete Mondiale dei trasporti.

 

Questo il commento dell’ex Sottosegretario ai trasporti Mino GIachino organizzatore della Prima Manifestazione SITAV del 10.11.2018 e Leader dei SITAV SILAVORO, ai margini della Assemblea annuale di Confetra.

 

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