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05 Ago 2019

Truffavano le aziende per rubare merce

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Arrestati due pregiudicati per truffa e sostituzione di persona.

 

Dicevano di essere corrieri o rappresentanti di ditte. Ma poi derubavano le attività all'ingrosso del territorio. A incastrarli è stata un'azienda di Castano Primo. Si tratta di un 31enne e un 29enne di Napoli, pregiudicati, arrestati dai carabinieri della Stazione di Castano Primo, intervenuta con il Nucleo Operativo e Radiomobile di Legnano, per truffa e sostituzione di persona.

 

I SOSPETTI

 

I due, mercoledì 31 luglio, avevano contattato una società che produce capi di abbigliamento per una importante griffe nazionale, riuscendo, con abili giri di parole, a concordare il ritiro di una serie di colli di merce, sostituendosi al corriere abituale che normalmente effettuava il ritiro in un giorno diverso. Il ritiro della merce era stato concordato per il pomeriggio del 1° agosto. Gli addetti della maglieria avevano avuto qualche sospetto. Uno dei soci della ditta, riscontrando più di un’anomalia, si è quindi rivolto ai carabinieri.

 

LA CONSEGNA

 

I militari hanno effettuato un complesso ed articolato servizio di pedinamento e controllo per smascherare la truffa. Alle 15 di giovedì 1 agosto, i colli venivano ritirati dai due soggetti che avevano un furgone con una targa modificata con alcuni adesivi. Successivamente il veicolo veniva pedinato fino a Busto Arsizio dove, in una zona esterna al centro abitato, i due giovani hanno controllato il contenuto. Proprio questa, secondo i carabinieri, è stata la prova che i due fossero pienamente consapevoli di quanto stava accadendo e che fossero almeno parte integrante di un gruppo di soggetti dediti alla truffa. Una volta bloccati, sono stati trovati in possesso di telefoni cellulari con SIM intestate a persone inesistenti, e di indumenti delle varie società di trasporto e logistica. 

 

MODUS OPERANDI

 

La tecnica sembrerebbe assai collaudata: una persona rileva da internet i recapiti di aziende di confezioni e l'altro chiama per chiedere un ritiro. I due malfattori, con raggiri, riescono a sembrare credibili. Le informazioni sulle ditte richiedenti, sul numero di colli, sul peso, sul ritiro e sulla destinazione vengono carpiti senza che la vittima se ne renda conto. 

 

È la riservatezza il più efficace strumento di prevenzione, oltre ad una politica di sicurezza che preveda, come è successo a Castano Primo, una verifica delle procedure che non possa essere bypassata.

 

 

Fonte: LEGNANONEWS

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