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10 Giu 2019
«Con il Quaderno 28 presentato a Napoli nell'ambito di ConferenzaGNL abbiamo tracciato un quadro chiaro ed esaustivo dei vantaggi ambientali ed economici che si possono ottenere con l'uso del gas liquefatto nei trasporti. La diffusione del GNL – dichiara Antonio Malvestio, coordinatore del comitato editoriale del Freight Leaders Council – deve essere incoraggiata se il governo vuole mantenere l'impegno di ridurre le emissioni di gas serra. Un obiettivo che può essere raggiunto anche grazie alle 5 proposte individuate dal Freight Leaders Council».
Il Quaderno, realizzato con il supporto di Mirumir-ConferenzaGNL e con l’ausilio di esperti e associazioni, tra cui Assogasliquidi-Federchimica, EC, REF-E, Conftrasporto, Anita, Assocostieri, Assarmatori, NGV Italy, è scaricabile gratuitamente dal sito www.freightleaders.org.
Nel mondo circa il 30% del gas naturale viene trasportato in forma liquida, con sistemi di compressione che permettono di ridurre di oltre 600 volte il volume (a pressione atmosferica) e rendono flessibile l'approvvigionamento della materia prima. Sviluppare una rete di infrastrutture capace di rendere disponibile il GNL come carburante contribuirebbe ad abbattere le emissioni di CO2 fino al 15% rispetto ai combustibili tradizionali, dimezzare gli ossidi di azoto e annullare le emissioni di particolato e di ossidi di zolfo. In Italia sono già operative 44 stazioni di rifornimento che servono 2.000 camion in circolazione. Numeri in forte aumento che dimostrano come il GNL possa già contare su una filiera privata in grado di sostenerlo.
Anche la rete europea si sta attrezzando per rifornire i circa 6.000 camion immatricolati in Europa: sono già attivi 150 impianti in 13 diversi paesi e a breve anche Polonia e Bulgaria inaugureranno le prime stazioni di servizio. Rispetto al gasolio, il carburante più utilizzato oggi nel trasporto pesante, il GNL offre anche un altro vantaggio: il prezzo.
Le analisi presenti nel Quaderno dimostrano che il GNL costa il 43% in meno del diesel (dati 2017) al netto del rimborso dell’accisa previsto per il trasporto commerciale. Il dinamismo dimostrato dal settore privato va accompagnato da una chiara volontà politica a sostegno dello sviluppo di questo carburante. Il Freight Leaders Council ha individuato 5 step per raggiungere un livello ottimale di diffusione del GNL: il primo comprende un piano nazionale operativo.
Dall’analisi condotta nel Quaderno emerge la necessità di definire una strategia che renda più efficiente l’aspetto logistico del settore. In questo ambito sono quattro le priorità: la definizione di un piano nazionale per i epositi costieri; nuovi punti di carico nei rigassificatori di Rovigo, La Spezia e Livorno; una normativa che regoli il rifornimento di GNL ship to ship e un piano per la fornitura di elettricità alle navi ancorate nei porti. Secondo step riguarda il regime fiscale determinato per legge: per consentire agli operatori dell’autotrasporto di pianificare i propri investimenti, serve un impegno da parte del governo sul regime fiscale da applicare al GNL.
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima ha previsto che le accise sul GNL non mutino fino al 2030, ma agli operatori serve certezza normativa. Si parla poi del rinnovo del parco veicoli. Oltre agli attuali aiuti per l’acquisto dei mezzi, il Governo dovrebbe valutare la riduzione dei pedaggi autostradali per i veicoli pesanti alimentati con GNL e bio – GNL, analogamente a quanto deciso in Germania per il biennio 2019-2020.
Secondo il Freight Leaders Council, sostenere la produzione dei biocarburanti è l'ulteriore passaggio fondamentale. Occorre cioè creare le condizioni per un’accelerazione delle produzioni di bio-gas e quindi bio-GNL; per andare in questa direzione, un primo passo dovrà essere la definizione di un quadro regolatorio stabile per l’uso del bio-gas e del bio-GNL. Ultimo step individuato: il sostegno dell’uso del GNL per le navi. Accelerare gli aspetti autorizzativi per le infrastrutture può avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo di tutta la logistica costiera utile al rifornimento delle navi. È necessario infine avere una pianificazione stringente di riduzione dell’uso dello zolfo per il mare “chiuso” Mediterraneo, che potrebbe diventare area ECA (Emission Control Area).
Fonte: LOGISTICAMANAGEMENT