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07 Mag 2019
L’aumento di produttività che i tunnel di base del Gottardo e del Ceneri garantiranno al trasporto combinato transalpino delle merci sarà più contenuto rispetto alle aspettative iniziali. Per questo, secondo Hupac, gli incentivi allo shift modale garantiti dalla Svizzera dovrebbero essere mantenuti ben oltre la loro scadenza, fissata al 2024, e cioè almeno fino al 2030, sebbene a livelli inferiori rispetto a quelli attuali.
La considerazione è contenuta in una nota nella quale il gruppo svizzero, attivo nel trasporto intermodale, ha reso noti i numeri del bilancio 2018, esercizio ritenuto nel complesso soddisfacente grazie a un consistente aumento dei ricavi (+19,4%, ora pari a 579,7 milioni di franchi svizzeri e cioè circa 502,1 milioni di euro), frutto di diversi fattori come l’acquisizione di ERS Railways, l’incremento del trasporto combinato attraverso la Svizzera e l'assenza dell'effetto negativo di Rastatt che invece aveva pesato sull’anno precedente. Riguardo in particolare i traffici attraverso la Svizzera, questi sono cresciuti del 14,4% (67.000 spedizioni stradali trasferite su rotaia in più), un incremento pari all’8% al netto dell’effetto Rastatt.
Meno bene il risultato d’esercizio, comunque positivo (per 7,9 milioni di franchi, circa 6,8 milioni di euro), ma in calo del 29,1% rispetto all'anno precedente, in linea tuttavia con le previsioni in quanto caratterizzato da effetti straordinari.
Passando all’evoluzione dei traffici nei prossimi anni, la stima di Hupac è, come detto, che l’auspicato aumento di produttività del trasporto combinato transalpino potrà essere realizzato solo in parte. Alla scadenza, nel 2024, dei contributi di esercizio tuttora erogati il trasporto intermodale continuerà a essere molto più costoso rispetto a quello su strada, mettendo quindi in pericolo il trasferimento del traffico. Questo per via di limitazioni tecniche (ad esempio, in Italia, secondo l’azienda, “occorre esaminare la possibilità di far circolare treni di peso superiore a 1600 tonnellate, in quanto le sottostazioni elettriche attualmente non consentono di aumentare il peso dei treni”) e non (è prevista la presenza di cantieri sul corridoio Reno-Alpi, che porteranno a deviazioni, ma inefficienze saranno provocate anche dalla mancata sincronizzazione dei servizi tra la Svizzera e i paesi limitrofi), fattori che non permetteranno di raggiungere tutti i potenziali vantaggi che potrebbero essere garantiti a pieno regime dall’infrastruttura. In particolare Hupac stima di poter arrivare a compensare entro il 2024 la metà degli attuali contributi, pari a circa 110 milioni di franchi, e ritiene dunque che un sostegno allo shift modale debba continuare a essere erogato, sebbene a livelli inferiori, fino al 2030. Leggi tutta la notizia
Fonte: SHIP2SHORE