Cerca Aziende di:
02 Mag 2019
Esiste uno stato fisico particolare, tra il sonno e la veglia, che si traduce da un indebolimento progressivo delle capacità di vigilanza al volante. Esso conduce irrimediabilmente a sonnecchiare, prima poi di addormentarsi. In queste condizioni, le facoltà di analisi e di concentrazione sono quasi nulle.
Identificare i segnali di allarme?
Le persone più soggette a queste problematiche sono i conducenti con scarsa esperienza dei lunghi viaggi (partenze e ritorni di vacanza per esempio) e i camionisti abituati a strade rettilinee con paesaggi monotoni.
L’imminenza della fase di microsonno viene preceduta molto spesso da una serie di sintomi. Alcuni sono evidenti e riconoscibili come lo sbadiglio. Altri si osservano attraverso:
• bruciore agli occhi;
• dolori alla schiena;
• rigidità nucale;
• frequenti cambiamenti di posizione.
Quando si manifestano questi segni, è già troppo tardi: l’unica soluzione consiste nel fermarsi il prima possibile per parcheggiare il veicolo in una zona sicura dove riposarsi.
Diffidare dei luoghi comuni
Il caffè e le bevande energetiche non sono soluzioni: i loro effetti rimangono abbastanza limitati e non impediscono una rapida recrudescenza della sonnolenza. Stessa cosa per quanto riguarda le astuzie che consistono nell’aprire il finestrino per respirare o nell’accendere la radio per ascoltare musiche ad alto volume. Al massimo, risolveranno il problema per solo qualche istante.
Fare pause
Piuttosto che cercare di reagire quando è troppo tardi, sembra più opportuno intervenire a monte. È quindi necessario dormire il più possibile durante le notti che precedono un lungo viaggio.
Si consigliano ripetute fermate di almeno quindici minuti quando si guida (ogni due ore circa). Va poi colta l’occasione per fare un pisolino prima di uscire dal veicolo e camminare un poco. Sono le chiavi per svegliarsi con efficacia e rimettersi in viaggio.