Cerca Aziende di:
11 Mar 2019
L’immagine - quel camion frigo fermo a pochi metri dal baratro, a una frazione di secondo dalla morte certa - è diventata uno dei simboli della tragedia del ponte Morandi: il 14 agosto scorso l’autista riuscì a frenare appena in tempo per non precipitare nel vuoto e il mezzo, per tutto i giorni successivi rimase lì, appeso a un passo dal vuoto, fotografato migliaia di volte. Ora il camion «miracolato» è in vendita in una azienda specializzata nel commercio di veicoli industriali di Dalmine, in provincia di Bergamo. Il titolare di quest’ultima l’ha ritirato insieme ad altri furgoni, da una ditta genovese che si occupa del trasporto di generi alimentari senza rendersi conto della storia «pregressa» di quel mezzo. Una serie di dettagli, ad esempio le scritte rimaste sulla fiancata non sono sfuggite allo spirito di osservazione di un benzinaio della zona, che ha visto il camion - un modello Volvo dai colori verde e blu - esposto e ha fatto un confronto con le foto dei gorni della tragedia. Anche i numeri di targa sono risultati corrispondenti.
Al volante del camion, quel tragica vigilia di Ferragosto, c’era un autista di 37 anni, Luigi Fiorillo. «A un certo punto è tremato tutto - così ha rievocato gli istanti precedwenti al crollo - la macchina che avevo davanti è sparita, sembrava inghiottita dalle nuvole. Ho alzato gli occhi, ho visto il pilone del ponte cadere giù, ho inchiodato le ruote. Istintivamente ho innestato la retromarcia». Miracolato Fiorillo e miracolato il veicolo che stava guidando.
Fonte: CORRIERE DELLA SERA