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28 Feb 2019
Nel trasporto merci il segmento stradale è quella che presenta maggiori costi per la collettività, rileva uno studio dell’università Bocconi di Milano. Per le spese derivanti da pedaggi autostradali e per le accise gravanti sul carburante. Sulle direttrici verso l’Austria e la Francia il traffico su gomma (tir e autorimorchi) resta la principale modalità di trasporto, con pesanti danni ambientali per il consumo di anidride carbonica derivanti dagli scarichi delle vetture. La Svizzera ha invece deciso il contingentamento dei tir privilegiando il traffico su rotaia sviluppando l’infrastruttura nei principali valichi di collegamento con l’Italia ed altri Paesi. Con l’apertura del tunnel Monte Ceneri e con il Corridoio 4 20 metri questa quota di shift modale è destinata ad aumentare.
Il sistema basato sulla modalità stradale
Il sistema di trasporto su gomma dominante in Italia in realtà penalizza la nostra economica a causa dell’alto livello di esternalizzazione del servizio ad imprese dell’est Europa. Ciò significa, rileva la Bocconi, un deficit di 3,2 miliardi per la nostra bilancia dei pagamenti internazionali ed elevato dumping sociale per i nostri autotrasportatori. Le imprese di autotrasporto italiane e francese hanno la quota di mercato relativa più bassa in assoluto negli scambi intra-Ue. Lo shift modale verso ferrovia permetterebbe un allungamento della catena del valore negli interscambi.
La valenza strategica per l’economia
Ecco perché realizzare il tunnel ad alta velocità Torino-Lione permetterebbe di operare questo cambiamento portando le merci su ferrovia ad una quota più alta rispetto a quello attuale, che verso la Francia si attesta al 6,7%. Ogni spedizione via ferrovia riduce ad un decimo le esternalità ambientali. E permette di ridurre fenomeni di dumping sociale perché contribuirebbe ad operare un reshoring (riportare in Italia) una parte della catena del valore degli interscambi commerciali ad imprese ferroviarie italiane. Con complessiva riduzione del costo di trasporto complessivo (-27% rispetto al traffico su gomma).
Fonte: CORRIERE DELLA SERA