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19 Feb 2019
Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto l'accordo sui limiti alle emissioni di Co2 dai camion con l'obiettivo di ridurle del 30% entro il 2030. L'intesa dovrà poi passare per un voto in plenaria all'Europarlamento e dagli Stati membri della Ue. Il presidente della commissione Trasporti del Parlamento, Karima Delli, ha indicato che i Tir dovranno ridurre le emissioni del 15% entro il 2025 e del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019.
Il regolamento include «incentivi per la produzione di veicoli a basse emissioni o a emissioni zero, per incoraggiare l'industria automobilistica a partecipare al cambiamento attraverso il progresso tecnologico», ha affermato l'eurodeputato dei Verdi Delli. Questi obiettivi vanno un po’ oltre la proposta iniziale della Commissione europea. Il commissario responsabile, Miguel Arias Canete, ha accolto con soddisfazione queste nuove disposizioni. «Stiamo completando il quadro legislativo per raggiungere l'obiettivo europeo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2030», ha affermato. Fino ad ora, la Ue ha fissato obiettivi di riduzione per i veicoli leggeri, mai per i veicoli pesanti, che producono circa un quarto delle emissioni di Co2 del trasporto stradale.
I risparmi sui consumi
«Dopo 20 anni di piccoli progressi nell'efficienza dei consumi, i produttori di camion devono ora iniziare a offrire camion a basse emissioni e a basso costo per consentire enormi risparmi», ha indicato Stef Cornelis della Ong Transport & Environment. Secondo le stime di questa Ong, i nuovi obiettivi risparmieranno 20 mila euro di carburante per un camion nei primi cinque anni e da 2030 60 mila euro nei successivi cinque anni.
L'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) ha reagito negativamente all'accordo. «L'Acea è particolarmente preoccupata per l'alta ambizione dei target di riduzione delle emissioni: -15% entro il 2025 e -30% entro il 2030: sono molto impegnativi specialmente perchè la loro realizzazione non dipende solo dall'industria e non è ancora nota la base per questi obiettivi», ha indicato il segretario Erik Jonnaert.
Acea: mancano infrastrutture per transizione all’elettrico
La preoccupazione dell'Acea, indica una nota dell'associazione, «deriva dalla totale mancanza di tali infrastrutture: i dati dimostrano che attualmente non esiste alcuna infrastruttura di ricarica o rifornimento pubblica adatta per camion elettrici o ad idrogeno di sorta. Anche nel caso di stazioni di rifornimento specifiche per autocarri per gas naturale, la disponibilità rimane molto bassa e irregolare in tutta Europa».
Jonnaert aggiunge che «l'introduzione di un sistema di riferimento per i produttori di camion ignora totalmente il lato della domanda. Non possiamo aspettarci che gli operatori dei trasporti comincino ad acquistare camion elettrici o alimentati da carburanti alternativi se non ci sono le condizioni di un tale business e non è possibile alimentarli in tutte le autostrade principali d'Europa. I responsabili politici devono agire per garantire che i camion a emissioni zero che i produttori dovranno obbligatoriamente produrre possano essere comprati e utilizzati».
Inoltre, dato che questa è la prima volta che la Ue definisce standard Co2 per i camion, «è estremamente preoccupante che molte misure di sostegno che potrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi siano state rinviate fino ad almeno il 2025».
Fonte: IL SOLE 24 ORE