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19 Feb 2019

Ponte Morandi, sentito l’autista di un tir che era dietro al camion con la bobina

CAMION_PONTE_MORANDI

 

Continuano i lavori: entro venerdì rimossa la seconda trave.

 

GENOVA - Gli investigatori genovesi sono andati in missione a Praga per sentire il camionista della Sped.it Group, Martin Kucera, che la mattina del 14 agosto scorso si trovava dietro al camion della Mcm Autotrasporti che stava trasportando una bobina di acciaio sul ponte Morandi.

 

La rogatoria, secondo quanto scrive l’edizione locale di Repubblica, sarebbe servita per escludere la tesi («tesi che - precisa Autostrade - non è stata pubblicamente avanzata da Aspi ma da alcuni soggetti esterni all’azienda») secondo la quale a causare il crollo del viadotto sia stata la caduta del carico dal mezzodella Mcm Autotrasporti di Alessandria.

 

Ma Kucera, ancora sotto choc dalla tragedia, ricorda poco di quel giorno. A suo parere, ha escluso che la bobina si sia sganciata dal tir. L’uomo ha raccontato di avere sentito la strada cedere sotto le ruote e l’urto quando il camion ha toccato terra dopo un volo di 45 metri.

 

La stessa Mcm Autotrasporti già subito dopo la tesi della caduta della bobina aveva assicurato che il coil non si era sganciato. E anche le foto degli investigatori e le analisi tecniche sul mezzo avevano confermato quanto sostenuto dal titolare dell’impresa.

 

In una nota Autostrade per l’Italia è intervenuta dopo le notizie sulla testimonianza del camionista della Sped.it Group rese in rogatoria internazionale e sottolinea che «l’ipotesi del crollo come conseguenza della caduta di un coil d’acciaio trasportato dal rimorchio di un tir è stata pubblicamente avanzata non da Aspi ma da alcuni soggetti esterni all’azienda, anche del mondo accademico, presumibilmente in considerazione della particolare posizione a terra del coil».

 

Nella nota Aspi sottolinea che, rispetto alle indiscrezioni sulla testimonianza che avrebbe rilasciato l’autista di nazionalità ceca della Sped.it, «è opportuno ricordare che il veicolo da lui guidato è stato ritrovato a terra ad almeno 160 metri di distanza dal Tir che trasportava il coil, e che tra i due camion erano presenti numerosi altri veicoli, inclusi mezzi pesanti, peraltro in una condizione di minima visibilità, a causa dell’intensa pioggia in atto». Autostrade per l’Italia «formalizzerà alle autorità competenti una ipotesi sul crollo non appena i propri consulenti avranno terminato di analizzare le informazioni disponibili per ricostruire le possibili cause, debitamente supportate da analisi numeriche e strutturali». 

 

Continuano i lavori: entro venerdì rimossa la seconda trave 


Sul fronte dei lavori, quella appena iniziata sarà una settimana decisamente impegnativa per i cantieri di demolizione del Morandi. Entro venerdì sarà smontata la seconda trave gerber con un sistema di taglio e discesa dall’alto identico a quello utilizzato per la prima trave. Gli strand jack sono stati già montati sulle pile 6 e 7 ed è già stata effettuata la prova standard di carico.

 

Lavori in corso anche nella zona est, in via Fillak e via Porro: le aziende incaricate della demolizione, dopo aver realizzato i basamenti per le torri, stanno proseguendo a ritmi serrati per realizzare i supporti che dovranno mettere in sicurezza la pila 10. Due le riunioni previste: domani quella per decidere il quarto, e probabilmente, ultimo rientro nelle case degli sfollati.

 

Il 20 febbraio in prefettura verrà deciso se per l’abbattimento della pila 8 liberata dal tampone si dovrà procedere con l’esplosivo.

 

Da Confedilizia 30mila euro per borse di studio per i figli delle vittime 
Un assegno da 30 mila euro è stato consegnato oggi dai vertici dell’associazione Confedilizia al Comune di Genova il quale si occuperà di distribuire i fondi ai familiari delle vittime di ponte Morandi. I soldi serviranno per finanziare borse di studio per i bambini e ragazzi che nella tragedia del 14 agosto hanno perso il capofamiglia. «L’idea di una sottoscrizione fra i nostri associati è nata all’indomani del disastro - spiega il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani - e in tanti hanno contribuito, con piccole o grandi somme. Abbiamo scelto la strada della borsa di studio per lanciare uno sguardo al futuro, attraverso la formazione dei giovani». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: IL SECOLO XIX - GENOVA

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