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31 Gen 2019
Lo aveva già confermato il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il leghista Edoardo Rixi, e lo ha ribadito ora, in occasione di un incontro con i vertici di Confetra, il suo diretto ‘superiore’ e titolare del dicastero, l’esponente pentastellato Danilo Toninelli: la natura pubblica dei porti italiani non è messa in discussione dal Governo.
Il dubbio, per alcuni il timore, che l’esecutivo volesse trasformare la authority in società di diritto privato, era venuto nelle scorse settimane, quando Bruxelles aveva intimato all’Italia di modificare l’assetto istituzionale dei propri scali, che a dire della commissione, anche se retti da enti pubblici non economici, dovrebbero pagare le tasse.
In quel frangente Rixi, che in passato aveva ammesso di non avere preclusioni rispetto all’ipotesi dei ‘porti spa’, aveva palesato la disponibilità del Governo “a una eventuale revisione del ruolo delle Autorità di sistema portuale e quindi della legge Delrio, che oggi penalizza e ingessa i nostri scali rispetto ai competitors del Nord Europa”. Pochi giorni dopo, però, era stato lo stesso Viceministro a chiarire, con un’ulteriore dichiarazione rilasciata in occasione della conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale, ad assicurare che “la natura pubblica delle autorità portuali, al di là della forma giuridica, non è in discussione”.
Distinguo che non esclude a priori la trasformazione delle AdSP in Spa, ma che conferma la volontà dell’esecutivo di garantirne comunque la natura pubblica e di preservare il controllo dello Stato su di esse.
Tema su cui è tornato, ribadendo i medesimi concetti, il Ministro Toninelli, durante un meeting romano con i vertici di Confetra.
E’ infatti lo stesso Nereo Marcucci, Presidente della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, a commentare al termine dell’incontro: “Bene l’orientamento del Ministro sul tema della natura giuridica delle AdSP: va salvaguardato il ruolo e la funzione di pubbliche amministrazioni regolatrici centrali dello Stato”.
Durante il vertice con Toninelli, non si è parlato, però, soltanto delle authority: “Abbiamo rappresentato al Ministro i risultati dell’ultimo rapporto OCSE sugli effetti non positivi, per la filiera industriale logistica nazionale, delle integrazioni verticali tra shipping line, consentite dal Consortia Regulation UE in scadenza nel 2022” aggiunge infatti Marcucci. “Abbiamo poi fatto il punto sui potenziali effetti di una Brexit no-deal, riportando anche l’intenso lavoro congiunto di monitoraggio dei “nodi critici” che si sta producendo a riguardo con l’Agenzia delle Dogane, e presentato il nostro Progetto in ambito CNEL per giungere ad una proposta di norma quadro su tutta la materia dei controlli sulla merce: la nostra “Bassanini delle merci” ispirata alla necessità di estendere il più possibile gli ambiti di semplificazione ed autocertificazione per snellire ed efficien-tare l’intero ciclo logistico”.
Al Ministro è stato, infine, presentato il Position Paper sulla Belt&Road Initiative pubblicato dalla Confederazione lo scorso dicembre con il supporto scientifico di SRM. Leggi tutta la notizia
Fonte: SHIP2SHORE