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25 Gen 2019

Camera di Commercio: A22, no all'aumento del pedaggio per i tir

 

I rincari non riducono il traffico, necessario mantenere efficienti le infrastrutture stradali e ferroviarie.

 

BOLZANO - Dalla pubblicazione del programma di coalizione è emerso che la nuova giunta provinciale altoatesina intende introdurre aumenti dei pedaggi per mezzi pesanti sull'autostrada del Brennero. La Camera di commercio ritiene che tali aumenti siano inefficaci e che si ripercuotano negativamente sia sulla popolazione che sull'economia.

 

Secondo quanto dichiarato nel programma di coalizione di Svp e Lega, la nuova Giunta provinciale intende aumentare i pedaggi per veicoli pesanti sull'A22. Questa misura tuttavia non rientra fra le competenze della Giunta provinciale, bensì del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

 

Il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner è dell'avviso che una discussione sull'aumento dei pedaggi non va a vantaggio dell'Alto Adige: «Gli aumenti dei pedaggi non riducono il traffico. Invece di occuparsi degli aumenti dei pedaggi, è meglio mantenere attraenti le infrastrutture stradali e ferroviarie. Abbiamo bisogno di entrambe le infrastrutture per gestire al meglio il traffico in Alto Adige.»

 

Un aumento del pedaggio danneggerebbe inoltre anche le imprese altoatesine che fino all'ultimazione della Galleria di Base del Brennero sono costrette a importare ed esportare le merci passando per l'autostrada del Brennero. «I costi e le possibilità di trasporto sono fondamentali per la competitività di una regione e delle imprese. Un aumento dei pedaggi danneggerebbe la competitività delle imprese altoatesine», è convinto Alfred Aberer, Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano.

 

Un aumento dei pedaggi sarebbe avvertito soprattutto dai consumatori finali al momento dell'acquisto delle merci, poiché un aumento dei costi di trasporto renderebbe inevitabilmente più costosi i prodotti finali. La Camera di commercio sottolinea che «i divieti e gli aumenti dei costi non sono una soluzione a lungo termine. È importante non contrapporre tra di loro infrastrutture stradali e ferroviarie, bisogna invece investire in entrambe e utilizzarle in modo ottimale per tutelare la popolazione e l'economia nel rispetto dell'ambiente».

 

 

Fonte: ALTO ADIGE

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