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11 Gen 2019
Non si placa l’esigenza di giustizia dell’Associazione dei trasportatori cuneesi, che dopo aver manifestato lungo la statale 20 della valle Roya contro il divieto imposto dalle autorità francesi ai veicoli pesanti, lo scorso 28 dicembre, intende ora bussare alla porta di tutte le sedi istituzionali competenti per rendere nota la clamorosa e paradossale situazione che si sta verificando a ridosso del confine italiano, dove cioè il colle di Tenda dal Piemonte, è via di collegamento con le vicine Liguria e Costa Azzurra. Un valico da sempre considerato itinerario di scambi commerciali, ancor prima che turistici e culturali, la valle Roya, tra i cui promontori serpeggia la via del sale, è infatti raccordo tra l’economia artigiana ed edilizia del cuneese e la ricca costa meridionale della Francia. Si tratta inoltre di un territorio geograficamente incastrato tra le Alpi ed il mare italiano, divenuto Francia solo tra il 1860 e il 1947, nonché via di transito storica che non può e non deve dimostrarsi insensibile ed indifferente alla sua naturale collocazione. Così con una lettera il Presidente di Astra Cuneo Diego Pasero ha deciso di rendere noto anche alla più alta carica dello Stato un problema che coinvolge interessi nazionali e severi risvolti politici, oltreché rappresentare un evidente danno per l’economia della provincia di Cuneo.
“Egregio Presidente, con la presente sono ad informarla di una delicata quanto spiacevole situazione che si sta verificando sul confine con la Francia… Dal mese di agosto 2017 i sindaci francesi della vallata hanno emanato un provvedimento di divieto di circolazione ai mezzi con massa superiore alle 19 tonnellate, procurando così un notevole danno alle imprese di autotrasporto e all’economia delle province di Cuneo e di Imperia, in quanto per raggiungere lo stesso punto, ad esempio Ventimiglia, partendo da Cuneo occorre raddoppiare il tragitto passando da Savona (200 km invece che 100). Occorre sottolineare che ha questa limitazione non è sottoposto un mezzo pesante che parte da Nizza e arriva a Tenda in territorio francese passando dalla SS20 italiana. La nostra associazione ha fatto ricorso presso la giustizia amministrativa francese che ha respinto l’istanza di sospensiva ma non è ancora pervenuta ad un giudizio di merito. L’intento di questa missiva è quello di interpellarla in qualità di rappresentante della nazione al fine di evidenziare gli aspetti diplomatici di tale questione. Il territorio in questione e divenuto dopo i trattati di pace della seconda guerra mondiale una sorta di semi-enclave francese in territorio italiano e la strada della valle Roya è la naturale e più veloce via di comunicazione tra la Provincia di Cuneo e il Ponente ligure. La storia da secoli ha disegnato per questa via di comunicazione il ruolo di cerniera tra le Alpi e il mare, da secoli merci, uomini e cultura si incontrano. L’interruzione di questo flusso in un contesto di Europa unita suona particolarmente stonato. Occorre quindi attivare ogni mezzo per ridiscutere questo divieto antistorico, discriminatorio ed emanato in maniera unilaterale senza alcuna concertazione con le autorità italiane. Nel ringraziarla per la sua attenzione le porgo i miei più rispettosi saluti.”
Ora l’Associazione AstraCuneo attende una risposta, sperando di poter finalmente riuscire a rappresentare i problemi del nostro territorio anche a livello nazionale, dove troppo spesso la provincia di Cuneo rimane inascoltata.
Fonte: CONFETRA