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08 Gen 2019
L’autotrasporto italiano arranca. A dimostrarlo sono gli ultimi dati emersi dall’indice logistica Lpi, Logistic Performance Index della World Bank, secondo cui l’Italia è finita in diciannovesima posizione nella classifica mondiale delle performance di trasporto e logistiche, superata anche dalla Spagna, nonostante l’Europa piazzi ben dodici nazioni nei primi venti posti, a partire dalla prima posizione, occupata dalla Germania.
L’indice Lpi, confronta il comportamento e le opportunità della logistica di 160 Paesi del mondo, identificando le aree dove si potrebbe agire per migliorare le prestazioni. L’indice Lpi è basato sull’analisi di sei parametri: efficienza della dogana e dei passaggi di confine; qualità dei trasporti e delle infrastrutture; facilità di organizzare spedizioni a prezzi competitivi; competenza e qualità dei servizi logistici; abilità di tracciare lo stato delle spedizioni; frequenza del rispetto dei tempi di consegna.
Le prestazioni dell’Italia sono tra le peggiori segnando un -29% nel periodo 2007-2016. Solo Polonia e Germania hanno fatto registrare un aumento delle tonnellate di merci trasportate su strada. Ancora in calo Italia (-41%, da quasi 1.500.000 a 885.451) e Francia (-24% da 2.258.028 a 1.714.292), mentre sono risaliti i valori della Spagna. Il dato si riferisce al trasporto effettuato dai vettori immatricolati nei rispettivi Paesi (per esempio in Italia i vettori italiani che hanno trasportato merci sia in Italia, sia negli altri paesi dell’Unione Europea).
I singoli Paesi, quindi, pesano sul trasporto su strada in modo diverso. Germania (16%) e Polonia (18%) pesano 1/3 sul totale delle tonnellate per chilometri dell’UE (pari a 1.913 miliardi txkm) e quasi la metà sul totale degli otto Paesi in esame, mentre l’Italia pesa il 6%, però di un decennio fa era al 10%. La Francia è al 9%, la Spagna al 12%, la Gran Bretagna all’8%, la Romania la 3%, la Slovacchia al 2%, mentre il resto delle nazioni arriva al 26%.
Fonte: CORRIERE ORTOFRUTTICOLO