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17 Dic 2018

Le aziende del Nord sempre più legate ai porti liguri

INDUSTRIE_PORTO_GENOVA

 

Genova è il porto naturale per l’export della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

 

Genova è il porto naturale per l’export della Lombardia e dell’Emilia Romagna. E a sorpresa contende a Venezia anche il primato delle scelte delle aziende del Veneto. È lo studio di Contship, realizzato con Srm- Intesa San Paolo, a consegnare un altro primato, quello di porto delle imprese del Nord, alle banchine del capoluogo ligure.

 

In totale il 72% degli imprenditori intervistati dal sondaggio, ha risposto che utilizza lo scalo ligure come porto di partenza per l’export dei propri prodotti. Genova per il Nord Est è decisamente più importante di Trieste, opzione scelta solo da 4 imprese del territorio su 100. Per l’import invece la percentuale si abbassa notevolmente, ma il capoluogo ligure rimane ugualmente su podio, scelto dal 52% delle aziende. È un dato significativo per i porti liguri: le 400 aziende prese in esame, hanno sede nelle tre regioni del Nord che insieme valgono il 40% del Pil nazionale e il 52,7% dell’export del Paese. Il valore commerciale dei tre territori è di 447 miliardi di euro, e la gran parte di questa cifra passa da Genova.

 

Ancora troppi camion 


Lo studio di Srm e Contship però sottolinea come i container viaggino soprattutto su strada (81%), mentre l’intermodale (19%) stenta ancora ad accelerare. Per esempio le merci delle imprese lombarde scelgono prevalentemente il treno se sono destinate (o in arrivo) alla Spezia; esclusivamente sui camion se invece prendono la strada per Venezia. A livello regionale però l’Emilia Romagna, in media, è quella che utilizza di più il treno per raggiungere le banchine (32%), mentre il Veneto sceglie nel 92% dei casi il camion anche per raggiungere porti lontani come Genova.

 

Le rotte con l’Asia 


La merce italiana finisce soprattutto in Asia, anche se ci sono differenze regionali interessanti sul fronte export. La Lombardia è più orientata verso la Cina (con il 58% delle imprese), il Veneto invece è più “equilibrato” con l’America settentrionale e l’Asia rispettivamente al 41% e al 39%, mentre l’Emilia Romagna mantiene un bilanciamento ancora più forte con le quote di export tra Cina e Usa divise rispettivamente al 47% e 44%. I porti di destinazione del made in Italydelle tre regioni sono prevalentemente Shanghai e New York. Le importazioni hanno un canale ben definito: il flusso delle merci parte prevalentemente dall’Asia che pesano per il 73% sul totale. «Abbiamo deciso i promuovere questo studio coscienti che le aziende manifatturiere competono in maniera sempre più rilevante attraverso le loro supply chain - spiega Daniele Testi, direttore marketing di Contship - È inoltre evidente come i consumatori finali, seppur ancora inconsapevoli del ruolo strategico della logistica, stiano assumendo una centralità nei processi di mercato con pretese nuove e sempre più stringenti in termini di luoghi e tempi di consegna. In Italia, come in Europa, permangono i vecchi problemi e nascono nuovi ostacoli che si frappongono allo sviluppo di una politica dei trasporti integrata e sostenibile». La scelta del trasporto su strada rispetto all’intermodale è uno dei fattori sottolineati nello studio. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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