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20 Nov 2018
GENOVA - Il governo ha terminato l’analisi costi-benefici sul Terzo valico. «Abbiamo concluso lo studio che renderemo noto nei prossimi giorni. Credo che l’opera andrà avanti», ha detto il vice ministro ai Traporti, Edoardo Rixi, parlando a margine del forum dello shipping del Secolo XIX/The MediTelegraph organizzato a Palazzo San Giorgio, a Genova.
«Parliamo di un’infrastruttura fondamentale: potrà essere fatta qualche modifica per migliorare il progetto e rendere più efficiente l’opera che è importante soprattutto per lo sviluppo del porto di Genova», ha aggiunto il vice ministro.
«Nell’affrontare il tema delle grandi opere, necessarie per tutto il paese, non ci può essere un’ideologia a favore o contro. Bisogna agire per rendere immediatamente eseguibili quei lavori di cui ha bisogno il nostro sistema logistico, come per esempio i collegamenti dell’ultimo miglio ferroviario ai porti che richiederebbero risorse limitate, ma che sono bloccati da enormi ostacoli di ordine burocratico», ha anche affermato Rixi. «Vorrei chiarire - ha detto l’esponente della Lega - che in Italia, in tema di infrastrutture, il problema non sono le risorse. Ci sono moltissimi investimenti finanziati che non riescono a partire proprio per ragioni burocratiche».
Per questo, ha ricordato il viceministro, «nel decreto Genova alcune deroghe normative, previste per la ricostruzione del ponte, sono state estese anche all’Autorità di Sistema Portuale, che in questo modo potrà far partire molte opere che ad oggi sono ferme non per mancanza di risorse». Per questa ragione, secondo Rixi, «l’analisi costi-benefici in corso sul Terzo Valico non è un problema. Se mai il problema è che quest’opera era stata pensata solo in relazione al valico ferroviario, e non anche al proseguimento del collegamento fino al confine svizzero. È un problema che va affrontato, così come il collegamento al porto di Genova. Ma se non cambiamo almeno in parte il progetto, questi temi non possono essere affrontati».
Parlando poi della cosiddetta “nuova Via della Seta”, Rixi ha ribadito che la sfida va raccolta «ma dobbiamo attrezzarci per gestirla senza subirla. Serve collaborazione tra operatori e politica, perché la sfida deve essere affrontata dal sistema portuale italiano nel suo complesso. Sappiamo che c’è interesse cinese per gli scali italiani in alto Tirreno e alto Adriatico, ma noi dobbiamo anche ridefinire la funzione della portualità del centro e sud Italia. A Gioia Tauro, per esempio, il disaccordo tra i due soci impedisce praticamente l’utilizzo del terminal container».
Toti: «Bene il via libera al Terzo valico, non poteva essere altrimenti»
«Sono soddisfatto che l’analisi costi-benefici abbia dato esito positivo. Non poteva essere altrimenti: il Terzo valico è un’opera fondamentale per la Liguria, il suo sistema economico e il porto di Genova. Aspettiamo ora notiziae su altre opere fondamentali come Gronda, diga del porto di Genova e raddoppio della linea ferroviaria di Ponente» ha detto il governatore Toti.
Paita (Pd): «Inquietanti le dimissioni di Romano»
«Dopo Marco Rettighieri, è la volta di Iolanda Romano: un’altra uscita di scena che getta un’ombra inquietante su ciò che questo governo sta facendo, o meglio non sta facendo, per la città di Genova e per la Liguria». Così la parlamentare del Pd Raffaella Paita commenta la notizia della dimissioni di Iolanda Romano dal suo ruolo di commissaria del governo per il Terzo Valico, ricoperto negli ultimi tre anni. «Le folli teorie pauperiste grilline, paladini della decrescita felice, stanno facendo danni irreversibili, a partire dalle infrastrutture che, specie dopo la tragedia del Ponte Morandi, sono diventate un’urgenza non più rinviabile. In questo senso, colpisce la silenziosa complicità della Lega e del viceministro Rixi, che, da genovese, sta assistendo a questo sfacelo senza battere ciglio».
Operaio minaccia il suicidio al Varco 6
Ha minacciato il suicidio arrampicandosi su un muraglione. Ma era solo una forma di protesta per l’organizzazione del lavoro. Protagonista del gesto un operaio del Terzo Valico, al varco 6 del cantiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. I pompieri e i militari lo hanno convinto a scendere. L’uomo, dipendente di una ditta che svolge i lavori del raddoppio ferroviario, è stato poi trasferito all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Fonte: IL SECOLO XIX - GENOVA