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26 Apr 2018
PISA - Si va a processo per stabilire le eventuali responsabilità nella morte di due gemellini in un incidente stradale che commosse l’Italia.
Era il pomeriggio del 13 luglio 2015 e l’auto su cui viaggiavano i due fratellini di 7 mesi, sull’A12, venne schiacciata contro il guard-rail da un Tir. Per quello schianto mortale il gup Giulio Cesare Cipolletta ha rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo l'autista dell’autoarticolato, Ilie Oprea, 61 anni, romeno, residente a Fano, difeso dall’avvocato Serena Perna, e il legale rappresentante della ditta di autotrasporti "Eugenio Ferrari", sede a Piacenza, stabilimento operativo a Lodi, Maurizio Ferrari, 53 anni, assistito dall’avvocato Francesco Maresca. È stata citata come responsabile civile la Reale Mutua, compagni assicuratrice del mezzo pesante, rappresentata dall’avvocato Max Giordano Marescalchi. Ammessi i nonni dei bimbi come parti civili. I genitori, dopo un primo risarcimento, hanno avviato un’azione civile e non saranno nel processo che inizierà a settembre. Quella Nissan Qashqai ridotta a scarti di lamiera fu il simulacro di un dolore indicibile. Nell’abitacolo i corpicini dei due gemellini, Andrea e Luca Brambilla, che i soccorritori provarono a tenere in vita con una rianimazione disperata e straziante. Tornavano a casa, a Bellinzago Lombardo (Milano), dopo aver passato alcuni giorni di vacanza con i genitori dai nonni materni a Rosignano Solvay. La Procura - pm Aldo Mantovani - aveva chiesto nel giugno 2016 il rinvio a giudizio dell’autista del mezzo pesante e del legale rappresentante della ditta proprietaria dell’autoarticolato.
La tragedia si consumò in un pomeriggio di luglio sull’A12 tra Migliarino e Viareggio. Autocisterna contro auto in fase di sorpasso. Una gomma scoppiò provocando lo sbandamento del Tir che finì per schiacciare sul guard-rail la macchina condotta da Cristian Brambilla, 36 anni. Al suo fianco la moglie, Elisa Chericò, 34 anni, originaria di Rosignano, rimasta ferita e ricoverata per alcuni giorni a Cisanello con la morte nel cuore per la sorte dei suoi piccoli. Fu un dramma collettivo in cui gli stessi soccorritori non restarono indifferenti davanti a una tragedia trasferita ora sul piano giudiziaria alla ricerca di responsabilità nella manutenzione del mezzo che trasportava soda caustica. Le perizie giocheranno un ruolo cruciale. Quella gomma scoppiò per una fatalità imprevedibile o un controllo prima di mettersi in marcia avrebbe potuto evitare la morte di due bimbi di 7 mesi? Il dibattimento si aprirà davanti al giudice Antonella Frizilio.
Fonte: IL TIRRENO - PISA