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16 Mar 2018

''Il punto'' di Paolo Uggè

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A cura del Presidente Conftrasporto Paolo Uggè.

 

Le idee portate avanti da Conftrasporto/Confcommercio sembrano ottenere riconoscimenti importanti. Non ne possiamo che essere lieti. Andando per ordine vorrei richiamare alla memoria di tutti quante volte ed in quante occasioni in documenti o interventi pubblici ho sempre evidenziato la necessità che tornasse ad operare la Consulta del trasporto e della logistica costituita nel 2003 e della quale ho avuto l’onore di essere stato il primo presidente. La Consulta fu inserita negli enti inutili da cancellare dal professor Monti che, probabilmente mal consigliato, la eliminò.


Oggi pertanto non posso che prendere atto con soddisfazione della decisione assunta dal Ministro Delrio che con un decreto ha costituito il “tavolo di partenariato” con il compito di svolgere attività propositiva di studio, monitoraggio e consulenza al Ministero per la definizione delle politiche di intervento e strategie di Governo nel settore della logistica e dei trasporti. Nell’intervento che ebbi la possibilità di pronunciare nel corso degli Stati Generali del Trasporto e della logistica sottolineai l’esigenza, ripresa nelle conclusioni dello stesso Ministro Delrio come idea interessante, di ricostituire un punto di coordinamento. Non vuole certo essere motivo di vanto personale. Avevo rilanciato in un consesso importante quanto più volte presente nei documenti di Conftrasporto, ma ciò che conta è che oggi un punto  di coordinamento è stato ricostituito.


Sempre nei documenti di Confcommercio/Conftrasporto mi piace ricordare (molti hanno la memoria corta) come la documentata denuncia delle carenze dell’economia nazionale fosse contenuta nel documento “il Paese disconnesso” e come vi fosse la necessità di operare in quella direzione.  Oggi non possiamo, senza entrare nel merito, che  sentire un po’ “nostro” nel constatare che il tema “Connettere l’Italia” sia divenuto uno degli interventi significativi effettuati, come citato nel rapporto di fine legislatura da parte del Ministero dei Trasporti.


Nelle cinque proposte contenute nel documento Confcommercio/Conftrasporto si richiede: la creazione di un registro internazionale delle imprese che esercitano l’attività di trasporto; l’individuazione dei porti strategici, l’apertura di notte all’Alta velocità al trasporto merci, il rilancio del trasporto combinato (mare e ferro) e l’avvio di una strategia nazionale in favore di un’accessibilità urbana funzionale. Questi fatti che sono il frutto dell’aver voluto costituire all’interno della Confcommercio (un ringraziamento non può che essere rivolto, per aver sostenuto all’iniziativa, innanzitutto al presidente Sangalli, ed ai collaboratori) Conftrasporto come la rappresentanza di sistema del settore trasporti. Altri non si erano mai impegnati in tale direzione che è una iniziativa associativa di prospettiva. Altri sembra ci stiano provando, anche se ci pare mirino ad altro.   


La connessione del Paese è centrale. Non si dimentichi mai, (anche questo argomento è stato lanciato in un assise importante come il Forum Ambrosetti di Villa d’Este a Cernobbio), che nei prossimi anni “irromperà” in Europa la Via della seta che potrebbe anche comportare più rischi che vantaggi al Paese. Un recente paper delle Autorità comunitarie comincia ad evidenziare alcune criticità a quella che potrebbe essere una “invasione economica”.  Anche queste perplessità Conftrasporto le ha evidenziate in documenti  da tempo.


Toccando il tema della connessione non posso che rivolgere nuovamente alle forze politiche, impegnate ora a trovare le condizioni per governare, l’invito a considerare l’importanza di una politica dei trasporti e della logistica. Nei giorni scorsi lo ha fatto anche il presidente Carluccio Sangalli incontrando il leader dei 5 Stelle on. Luigi di Maio. La risposta del leader del Movimento è stata netta e confortante: “bisogna partire dagli investimenti soprattutto in asset strategici come le infrastrutture”. Per questo siamo rimasti basiti nel leggere il giorno dopo la dichiarazione stampa, attribuita ai parlamentari dello stesso Movimento che si occuperanno dei trasporti, nella quale si sostiene “l’inutilità del terzo valico tanto da essere stata inserita nelle grandi opere da abolire”. Sarebbe troppo sperare in un chiarimento? E magari conoscere l’elenco completo delle opera infrastrutturali inutili anche per poter avere elementi  per una valutazione più ampia?


Un'assicurazione voglio dare a tutti coloro che seguono la nostra attività. Conftrasporto è sempre stata, ed è, una convinta sostenitrice della mobilità sostenibile che deve coniugare gli aspetti economici con quelli ambientali. Un esempio pensare ai trasporti su ferro per tragitti inferiori a 500 kilometri è demenziale.


Per inciso vorrei significare che il terzo valico è un opera ferroviaria ed è inserito nelle reti europee che si pongono l’obiettivo di realizzare il corridoio dei due mari. Occorrerà una certa attenzione; noi siamo pronti ad offrire tutta la collaborazione necessaria.


La speranza è di avere dunque un Esecutivo con idee ben definite. Il trasporto e la logistica sono centrali per il benessere e lo sviluppo di un Paese.
 

 

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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