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22 Feb 2018
“Il piano infrastrutturale decennale messo a punto dal Governo negli ultimi tre anni creerà 200mila posti di lavoro". Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, intervenendo al convegno organizzato da Cgil Fillea e Filt-Cgil “Connectivity, il lavoro che costruisce, il lavoro che trasporta. Per connettere l'Italia”.
Questo grazie, appunto, al fatto che il piano 'Connettere l'Italia', “vale complessivamente 126 miliardi di euro in dieci anni, e le risorse disponibili - ha detto lo stesso Delrio nel corso del convegno - saliranno nelle prossime settimane a 112 miliardi, perché' il Presidente del Consiglio Gentiloni sta per firmare il Dpcm Investimenti 2018'.
I segnali che arrivano, infatti, sono quelli di una netta ripresa degli investimenti complessivi del Paese, pubblici e privati, base fondamentale per una crescita che produca lavoro. - 'Gli investimenti nel 2017 torneranno a 290 miliardi di euro – ha voluto porre in evidenza ancora Delrio- rispetto ai 272 degli anni scorsi. I bandi pubblici sono in netta ripresa e si stanno riprendendo anche gli investimenti pubblici, che valgono circa 34 miliardi sul totale e questo dice che gli investimenti del paese sono ripartiti'.
Come ha spiegato Ennio Cascetta (Amministratore Unico di Ram Logistica, Infrastrutture e Trasporti) nel corso del Convegno “il complesso dei programmi, approvati, sulle infrastrutture di trasporto nazionali di primo livello (Snit 1) - ferrovie, strade, autostrade, porti, ferrovie urbane e metropolitane, aeroporti ad oggi è già finanziato per 94,2 miliardi. Ma con i 5,5 miliardi approvati dal Cipe a dicembre sull'Fsc e i 12,5 in arrivo dal Dpcm investimenti la copertura complessiva effettiva sarà di poco più di 112 miliardi, l'89% del totale”.
Per citare alcuni dei progetti già in corso di realizzazione, nel suo intervento l’A.d. di Rfi Maurizio Gentile ha sottolineato che solo "Per il 2018 prevediamo 4,7 miliardi di investimenti" sulla rete ferroviaria che genereranno 66mila posti di lavoro quest'anno”.
Questo grazie anche alla recente approvazione definitiva dei Contratti di Programma con Rfi e Anas, che superano i 60 miliardi di euro. “Il nuovo grande gruppo unico delle infrastrutture di Ferrovie dello Stato, - ha ricordato ancora Cascetta - si sta configurando sempre più come la nuova Iri di questi nostri anni. Rfi e Anas saranno gli attori di un progetto industriale che creerà migliaia di posti di lavoro nelle costruzioni e nei trasporti".
Da parte dei sindacati, padroni di casa e organizzatori del Convegno, è stata posta al centro del dibattito, la richiesta di un accordo quadro tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e parti sociali, datoriali e sindacali confederali e delle due categorie, che contenga impegni precisi sulla qualità del lavoro e delle imprese, contro ogni forma di dumping e di irregolarità". A proporlo congiuntamente i segretari generali della Fillea Cgil Alessandro Genovesi e della Filt Cgil, Alessandro Rocchi. “Accanto alle nuove regole (Codice Appalti) e alla programmazione pluriennale di investimenti del Mit, in se giudicati positivamente, - hanno sottolineato i segretari generali - manca una strategia con al centro il tema della qualità del lavoro di chi costruisce e di chi trasporta. Scelta strategica anche per qualificare il mondo delle imprese di fronte alle nuove sfide competitive".