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06 Feb 2018
Lunghe ore passate al volante, senza curarsi della stanchezza e di quel calo di attenzione che può mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, in aperta violazione del regolamento europeo per il trasporto delle merci.
Protagonista dell’azzardo, che gli è costato il ritiro della patente e una multa da 850 euro, un camionista 32enne residente nella provincia di Pescara, fermato nei giorni scorsi in via Marconi a Sala Baganza poco prima delle 10 dagli agenti del nucleo autotrasporti della polizia locale Pedemontana che ne dà notizia in un comunicato.
Dai controlli di routine, gli agenti si sono subito accorti che l’uomo al volante dell’autocarro, proveniente sempre dal pescarese con un carico di cosce fresche dirette a un prosciuttificio di Langhirano, aveva inserito nel tachigrafo la carta di un collega.
Dopo aver terminato le sue ore, l’autista l’aveva utilizzata per proseguire il viaggio senza doversi fermare e, una volta esaurito il tempo di guida del collega, avrebbe reinserito la sua, sperando nel frattempo di non incappare in alcun controllo.
Ma gli è andata male. Messo alle strette, il 32 enne ha dichiarato agli agenti che a costringerlo al maldestro stratagemma sarebbe stata l’azienda per la quale lavorava, e che l’intestatario della carta “galeotta”, dopo aver guidato per un primo tratto, era sceso dal mezzo.
Accuse che tuttavia, ancorché verificate, a causa di un vuoto normativo non porterebbero comunque a nessuna sanzione nei confronti della ditta con sede nella provincia di Pescara, specializzata nella macellazione e nel trasporto delle carni per conto proprio.
Rimane così l’ombra, osserva la nota, dell’ennesimo episodio di sfruttamento del lavoro senza alcun “concorso di colpa” tra dipendente e datore di lavoro, peraltro in un settore, quello degli autotrasporti, dove la trasgressione delle regole appare sempre più all’ordine del giorno.
Nel 2017, infatti, gli agenti pedemontani hanno elevato 213 contravvenzioni su 263 controlli.