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30 Gen 2018

Svizzera - Spedizionieri sotto dumping: «Quale futuro senza un CCL»

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L'ATIS riporta i riflettori sulla situazione salariale del settore.

 

CHIASSO - Si torna a parlare di dumping salariale nel settore degli spedizionieri. La cooperativa ATIS (Aziende ticinesi imprese di spedizione e logistica), in una nota diramata nel pomeriggio di lunedì, si dice tutt’altro che sorpresa nel commentare la situazione evidenziata da un’interrogazione presentata lo scorso 19 gennaio da Giorgio Fonio, che rivela come su 85 permessi di lavoro rilasciati negli ultimi mesi, 26 avevano contratti inferiori ai 3000 franchi al mese.

 

Uno scenario favorito dal vuoto contrattuale di due anni - al quale ATIS ha tentato di rimediare con le parti sindacali contraenti adottando di propria iniziativa un CCL - del quale molte aziende approfittano, tagliando fuori di fatto la manodopera ticinese dal mercato del lavoro.

 

L’auspicio, spiega la cooperativa, è che l’associazione di categoria Spedlogswiss si adoperi convincendo la sezione ticinese a rivedere la propria posizione e che il presidente della Commissione Tripartita cantonale, Stefano Rizzi, prenda in seria considerazione la richiesta delle parti contraenti affinché venga celermente dato seguito all’istanza di conferimento dell’obbligatorietà al CCL che verrà introdotta nelle prossime settimane.

 

«Da lungo tempo denunciamo questa situazione e confidiamo che si possa finalmente dare a breve un’immagine positiva del nostro settore, troppo spesso inquinato da “imprenditori” senza scrupoli e pseudo aziende volte solo al risparmio del costo del lavoro», conclude l’ATIS.

 
 
 
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