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25 Gen 2018

Sfida a quattro nei camion elettrici

FUSOCANTER

 

Volvo, Tesla, Nikola e Daimler Mercedes a confronto.

 

Volvo, che già nel 2010 lanciò il primo camion ibrido, ha rotto gli indugi e già nei prossimi mesi affiderà il collaudo definitivo dei suoi e-truck a un selezionato gruppo di clienti. In una dichiarazione ufficiale il numero uno, Claes Nilsson, ha spiegato che <l’elettromobilità è assolutamente in linea con l’impegno a lungo termine di Volvo Trucks per uno sviluppo urbano sostenibile e l’obiettivo zero emissioni>. Assieme alla Norvegia, la Svezia è considerato uno dei paradisi della mobilità elettrica, con aziende come l’ex Saab, ora NEVS, totalmente riconvertite alle auto a emissioni zero. Volvo Truck, come si deduce dalle parole di Nilsson, pensa che i camion elettrici possano essere il cavallo di Troia con il quale rientrare nelle zone più delicate delle città, rispettando alcune accortezze.


Quali? Per esempio la consegna solo notturna delle merci, un po’ come avviene anche da noi per la raccolta dei rifiuti. In proposito è già in atto una sperimentazione guidata dalle autorità municipali di Stoccolma, dal Governo svedese e dal KTH Royal Institute of Technology, la Off Peak City Distribution. L’idea è che tutti ne abbiano a guadagnare: i camion elettrici non fanno rumore, consegnano senza inquinare, per di più l’assenza di traffico fa sì che impieghino un terzo del tempo richiesto nelle ore diurne. La trazione elettrica, secondo il management di Volvo Trucks, sdoganando l’utilizzo dei camion nelle consegne urbane ridurrebbe il numero dei viaggi (con maggior carico) e quindi il costo del trasporto. Al momento non si conoscono le specifiche tecniche del nuovo mezzo, ma è probabile che presto ci sia un reveal completo al fine di cominciare a raccogliere prenotazioni. Rivolgendosi a clienti aziendali, occorre tenere conto di pianificazioni di acquisto che si svolgono sempre con tempi anticipati.

 

Il Semi promette poca spesa e molta resa


Sul Tesla Semi tutto sembra procedere secondo i programmi, con le prime consegne previste per l’anno prossimo. Sulle strade californiane continuano ad essere filmati i prototipi in piena attività di collaudo. In un evento tenuto a Hawthorne, in California, il 16 novembre 2017, il patron Elon Musk preannunciò prestazioni del tutto fuori norma per un grande camion: il Semi va da 0 a 100 in 5 secondi, che diventano 20 con un carico di 80 mila libbre, pari a oltre 36 tonnellate. L’autonomia promessa con una ricarica completa è di 804 chilometri, anche a pieno carico (?). , ha annunciato un euforico Musk, specificando che queste super-prestazioni (assicurate da tre motori) non inficieranno la convenienza nei costi d’esercizio rispetto a un tradizionale diesel.



Per ogni miglio percorso il patron ha parlato di un dollaro e 26 di spesa, contro il dollaro e 51 dei tradizionali mezzi a gasolio. E chiaramente questo è il dato che più interessa ai trasportatori. Quanto alla ricarica, Musk ha rassicurato chi non ha tempo per lunghissime soste, promettendo che in mezz’ora, il tempo di uno spuntino e della sosta-toilette, si potrà aggiungere un’autonomia di circa 640 km. Jerome Guillen, un ex Daimler che ora è il Vice President di Tesla responsabile per Truck and Programs, aggiorna puntualmente sulle prenotazioni del Semi, che sono già diverse centinaia, previa una caparra di 5 mila dollari su un prezzo d’attacco a 150 mila. L’ultimo ordine (guarda l’articolo) è arrivato dalla Ruan Transportation, un’azienda dello Iowa specializzata in trasporti eccezionali, come le grandi barche: ha prenotato cinque Semi, da consegnare a inizio 2019.

 

Nikola punta subito sull’elettrico-idrogeno


Dal punto di vista estetico la somiglianza con il Semi è impressionante. Ma la ragione è chiara: ambedue le Case, Tesla e Nikola hanno lavorato per avere linee molto filanti, con un coefficiente aerodinamico che contenga il consumo di energia e allunghi l’autonomia di percorrenza. Che per il Nikola One arriverebbe a 1.200 km, facendo sì che nel presentarlo la Casa parli di un mezzo per le lunghe percorrenze, contrariamente alla Volvo che sembra orientata più sul corto raggio.


Quello di Nikola è un progetto a cui prestare la massima attenzione, non è la semplice trasposizione in elettrico di un mezzo già esistente: l’azienda dello Utah e Bosch hanno lavorato a una vera e propria piattaforma di sistema di propulsione a celle a combustibile per il trasporto-merci. Di cui il Nikola One (cui seguirà immediatamente il Two) è solo l’antipasto. Anche se si tratta di un antipasto sostanzioso, con numeri da capogiro: oltre mille cavalli di potenza e 2.712 Nm di coppia massima, con un pacco-batterie da 320 kWh di capacità. Il rifornimento si effettua in un quarto d’ora, senza plug in. Trevor Milton, fondatore e CEO di Nikola, non si nasconde e usa parole di sfida per il visionario più famoso nel mondo della mobilità elettrica, Elon Musk di Tesla: , ha spiegato senza falsa modestia, . Il Nikola One arriverà tra tre anni, nel 2021. Presto per parlare di prezzi, ma Milton assicurare che sarà competitivo con la concorrenza di cui sopra.

 

Daimler è già pronta con Fuso


E poi ci sono I tedeschi di Daimler Mercedes, con il loro braccio operativo giapponese Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation (MFTBC), che nell’ottobre scorso hanno annunciato di voler elettrificare tutta la gamma di camion e di bus- Già la Fuso ha lanciato un camion leggero completamente elettrico, l’e-Canter. E proprio a Tokyo ha presentato in anteprima mondiale l’E-FUSO, definendolo il primo autocarro pesante completamente elettrico di un marchio storico, con un’autonomia di oltre 350 km Per ora è stato mostrato un prototipo-l’ E-FUSO Vision One – che costituisce solo il primo di una lunga serie di autocarri spinti solo da motori a batterie.


Confermato anche che MFTBC avrà accesso a tutta la tecnologia del gruppo Daimler Mercedes. Marc Llistosella, presidente di Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation, ha spiegato: <L’impegno è di elettrificare tutta la nostra gamma. A settembre abbiamo lanciato l’e-Canter, che consente di risparmiare mille euro ogni 10 mila km di percorrenza, dimostrando che già oggi i camion elettrici hanno una sostenibilità economica, oltre che ambientale>.

 

 

Fonte: VAIELETTRICO

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