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24 Nov 2017
«La logistica novarese è già entrata nel futuro»: la conferma nel convegno ieri all’Associazione Industriali dedicato alle nuove frontiere della logistica e all’impatto della digitalizzazione sul settore. Alla manifestazione, organizzata da «Isca International Academy» e Confindustria, sono stati portati i casi di due realtà del territorio, il Cim, centro intermodale merci, e Trasgo.
«Attraverso due società, Uirnet e Crosstec - dice il responsabile della logistica del Cim, Umberto Ruggerone - abbiamo avviato da tempo questo processo tecnologico. Attualmente le merci sono monitorate in tempo reale dalla spedizione al nostro deposito. Tracciabilità completa che garantisce la massima sicurezza per l’utente».
«Crescita costante»
Cristina Manara, vicepresidente di «Uirnet», aggiunge che l’informatizzazione è in crescita costante: «Il Cim è uno degli interporti più avanzati per l’informatizzazione: legge già le targhe dei mezzi in modo elettronico, presto si passerà alla carta di identità telematica degli autisti. Una garanzia in più». Una delle imprese di logistica più importanti del Novarese è «Trasgro», 180 dipendenti. «Noi da subito - afferma la presidente Anna Ida Russo - abbiamo investito nel personale e nell’informatica. Abbiamo in organico solo nostri dipendenti diretti e grazie alla tecnologia controlliamo l’intero percorso della merce che trasportiamo».
Banda ultralarga
Per avere aziende sempre più competitive dal punto di vista telematico occorre avere la banda ultralarga. L’assessore regionale alle Attività Produttive, Giuseppina De Santis, ha garantito che «entro il giugno 2020 l’intero Piemonte sarà servito dalla rete ad altissima velocità, grazie a un piano da 280 milioni di euro, 90 dei quali stanziati dalla Regione. Un altro progetto: il polo regionale della logistica per sviluppare le potenzialità delle nostre imprese».
A fianco delle aziende ci sarà anche Confindustria, come ha rimarcato il presidente degli imprenditori novaresi, Fabio Ravanelli: «La rivoluzione digitale è una svolta epocale in tutti i settori e la logistica è stata pioniera nelle applicazioni dell’informatica. L’associazione ha realizzato una nuova struttura dedicata all’assistenza delle imprese per favorire questo processo, i “Digital innovation hub”».
L’espansione di automazione e telematica mettono a rischio i posti di lavoro? «L’innovazione tecnologia - ha replicato il presidente di Isca, Domenico Netti - non ha mai portato disoccupazione, semmai il contrario. La perdita di posti in questi anni è causata dalla delocalizzazione di imprese. La tecnologia però le rende più competitive ed evita i trasferimenti».
Fonte: LA STAMPA