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21 Nov 2017
GENOVA - Oltre 400 persone hanno partecipato, ieri, alla quarta edizione del Forum “Shipping & Intermodal Transport” dedicata quest’anno alle “Rotte digitali del trasporto. IoT e big data: opportunità e rischi della digital trasformation”. L’evento, organizzato da The MediTelegraph e Il Secolo XIX, si è tenuto a Genova, a Palazzo San Giorgio. Dopo i saluti di benvenuto da parte di Massimo Righi, direttore de Il Secolo XIX, l’apertura dei lavori è stata affidata al governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. «Chiedere più autonomia per i porti - ha detto Toti - non è frutto di un egoismo ligure, è la volontà di rendere più efficiente un asset fondamentale per tutto il Paese».
«Ormai - ha aggiunto il governatore - dopo la chiusura di molte grandi fabbriche, il porto di Genova è la prima azienda del Nord Italia. Dal sistema logistico della Liguria transitano le merci da e per la zona più produttiva del Paese. Il governo sta portando avanti il progetto della nuova diga del porto di Genova ed ha fatto bene con lo sportello unico doganale», mentre per quanto riguarda la riforma delle Authority «è noto che noi vorremmo fare delle modifiche». Successivamente è stata la volta della prima illustrazione pubblica a cura di Paolo Guglielminetti (associate partner PwC) dal titolo “Connettere l’Europa: digitalizzazione dei corridoi”, mentre Saverio Romeo (chief research officer della londinese Beecham Research) ha presentato in anteprima europea il rapporto dal titolo“L’impatto dell’Internet delle cose (IoT) sulla gestione dei porti e della logistica”.
Al primo dibattito hanno partecipato Teresa Alvaro (Agenzia delle Dogane), l’avvocato cassazionista Sara Armella, Maurizio Martucci (Tim) e Massimo Pellegrino (PwC Strategy&). Per il direttore centrale Tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle dogane «devono essere cancellati i vecchi modelli di business e va premiato il rinnovamento digitale. La Dogana deve reinterpretare la sua missione istituzionale: controlli e servizi sincronizzati con i ritmi imposti dal mercato globale». «I nostri principali interlocutori - ha sottolineato - sono le aziende della catena logistica. Assieme a loro le Autorità di sistema portuali: anche da parte delle Authority è necessaria una maggiore uniformità a quelle che sono le indicazioni che arrivano da Roma. Le novità a breve termine? Sarà necessario lavorare ancora sullo sportello unico per completare un iter già avviato da tempo».
«La rivoluzione digitale che sta toccando tutti i settori produttivi - ha spiegato l’avvocato Armella - si sta verificando anche nel rapporto tra operatori e Agenzia delle dogane: questo significa che è in atto una vera e propria rivoluzione nel mondo del controllo delle merci». Nel corso del Forum sono intervenuti anche Luca Abatello, ad di Circle, con una presentazione sulle tecnologie emergenti nel mondo dello shipping e Nicolas Beaumer, product strategy manager di Actility che ha trattato la tecnologia “disruptive” per il settore dei trasporti e della logistica.
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH