Cerca Aziende di:
06 Nov 2017
Gts, azienda fondata nel 1977 a Bari, entra in Borsa. Lo farà entro cinque anni e ad annunciarlo è l’amministratore delegato della società barese Alessio Muciaccia: 41 anni, idee chiare e tanta voglia di far crescere ancora una realtà già oggi leader nel settore del trasporto intermodale integrato operante nei mercati di Turchia, Grecia, Italia, Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito e Irlanda.
“Il progetto della quotazione in borsa si svilupperà in cinque anni – spiega Muciaccia -. A maggio abbiamo ottenuto la certificazione Elite, documento rilasciato dalla Borsa italiana alle eccellenze del Paese. È il primo step, adesso stiamo capendo quando effettuare l’operazione. Le difficoltà sono legate al fatto che, nell’ambito dei mercati quotati e regolamentati, non ci sono delle società come la nostra: quando parli di trasporti ferroviari e trasporti intermodali, essendo un settore che si è liberalizzato da molto poco, circa 10 anni, non ci sono delle case history a cui poter fare riferimento. Fosse anche solo per valorizzazioni e apprezzamento del mercato. Si tratta quindi di entrare in un mondo finanziario dove, per l’assenza di altre aziende analoghe sul mercato, sei di fatto sei un perfetto sconosciuto”.
Grande è la soddisfazione per aver fatto di un’azienda relativamente giovane un vero e proprio esempio di attività imprenditoriale nel mondo. Partendo da Bari. “Non è stato facilissimo – racconta il CEO di Gts – ma le nostre aziende sono sempre state un mix molto spinto tra capitale impiegato in attrezzature materiali e grossi investimenti sulle risorse umane. Il nostro territorio, in questo senso, è foriero di grandi intelletti. Dunque se da un punto di vista Paese scontiamo un gap importante rispetto al resto d’Europa, dal punto di vista delle persone possiamo usufruire di un bacino di primissimo livello. Il segreto della bontà dei nostri risultati, dei 100 milioni di euro di fatturato, è da ricercare nelle persone”. Persone che sono riuscite a modellarsi perfettamente all’interno dei cambiamenti proposti dall’incedere del tempo.
“La vision aziendale, all’inizio, era stata quella di approcciare un sistema di trasporto che fosse alternativo a quello su strada – spiega in conclusione Muciaccia -. Ma fin da subito si è deciso di orientare il tutto all’interno di un contesto di sostenibilità. Alla fine degli anni 70 nessuno calcolava l’importanza di tarare un’attività d’impresa sull’ambiente. Oggi, invece, è determinante e dover trasportare in modo ecofriendly è diventata un’esigenza sentitissima. L’essere stati precursori di questo sentimento, e non aver mai cambiato orientamento, ci ha aiutato molto. Progetti per il futuro? Altri investimenti legati al mondo ferroviario. L’idea del gruppo è quella di iniziare a trasportare anche le persone”.
Fonte: TELEBARI