News

25 Ott 2017

Nel 2067 avremo navi da 50.000 TEUs e, forse, nessuno spedizioniere

SPEDIZIONIERI

 

A dirlo è un report di McKinsey.

 

Navi portacontainer senza equipaggio con una capacità di trasporto di 50.000 TEUs, che opereranno in un mercato con volumi di traffico che saranno tra il doppio e il quintuplo di quelli attuali.

 

Tre o quattro grandi liner che si spartiranno il mercato globale, il quale probabilmente potrà fare a meno della figura dello spedizioniere, dato che “le interazioni digitali avranno ridotto la necessità di affidarsi a intermediari per la gestione della supply chain”.

 

Lo scenario - che senza dubbio qualcuno potrebbe definire “apocalittico” -  è quello che uno studio di Mc Kinsey ipotizza potrà realizzarsi da qui a 50 anni, nel 2067, e che viene descritto in un report dal titolo ad effetto “Container shipping: The next 50 years” pubblicato pochi giorni fa.

 

Nel documento la società di consulenza statunitense, che si attribuisce il merito di avere intuito già nel 1967 il potenziale rivoluzionario del container nel mercato del trasporto marittimo, ha spiegato infatti di non vedere i 20.000 TEUs come “il punto di arrivo” della capacità delle navi portacontenitori, ma anche di ritenere che l’incremento fino a 50.000 TEUs avverrà a una velocità ridotta rispetto a quella osservata negli ultimi 10 anni, perché il fenomeno dell’ eccesso di stiva porterà a un rallentamento negli ordini che si protrarrà fino ai prossimi 5-10 anni.

 

Quando la domanda, però, si riallineerà alla capacità, cosa che già potrebbe avvenire nei primi anni del prossimo decennio, allora – sostiene lo studio - di nuovo la logica delle economie di scala tornerà a guidare gli investimenti, e questo nonostante i vantaggi in termini di costo saranno inferiori a quelli ottenuti nel passaggio dai 10 ai 20.000 TEUs.

 

Nel report McKinsey spiega anche di ritenere probabile un incremento delle rotte intraregionali di corto raggio, così come il permanere di traffici consistenti nel Far East, cui però si affiancherà una tratta importante tra l’Estremo Oriente e l’Africa, con uno stopover nel Sud Est asiatico.

 

Quanto al fenomeno del trasporti ‘autonomi’, e cioè in assenza di operatori umani, questi non riguarderanno solo la tratta marittima ma anche le operazioni precedenti e successive, dal caricamento allo stoccaggio, fino alla spedizione alla destinazione finale, che potrà avvenire anche con il supporto di droni.

 

Se quello descritto da McKinsey sia uno scenario realistico o meno lo si potrà stabilire solo tra molti anni.  Nel frattempo, ben più concretamente, Clarkson Research ha invece reso noti i risultati di un suo studio che analizza l’evoluzione nell’ultimo ventennio delle dimensioni delle navi dedicate al trasporto merci, dal quale si osserva che dal 1997 ad oggi la loro taglia media è cresciuta del 69%, raggiungendo all’inizio di questo mese le 30.582 dwt. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

Verizon Connect
Grimaldi Group
sogedim
C2A
SP TRANS
Aziende Green su Transportonline
TN Trasporto Notizie