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13 Ott 2017
SITUAZIONE GENERALE
Settimana dominata, per quanto ci riguarda, dal Forum Internazionale di Cernobbio. Partecipazione elevata, organizzazione adeguata all’importanza dell’evento, presenti tutti i relatori annunciati.
A livello politico le condizioni sembrano portare ad una intesa che, se reggerà, ci farà entrare “de plano” nella fase preelettorale con tutte le implicazioni che questa comporta.
Questa evoluzione ha già fatto registrare le prime avvisaglie nel Forum di Cernobbio che non ha mai inteso essere un appuntamento politico ma un momento di confronto e riflessione sui temi legati al trasporto ed alla logistica. In questa edizione si è avuta, infatti, una significativa presenza della rappresentanza politica. Pare ovvio che questa sia legata al momento particolare al quale prima si faceva cenno. Il prossimo anno si cercherà di riportare ai temi centrali del nostro operare senza dimenticare che avremo un nuovo Esecutivo che uscirà dalla competizione elettorale.
Intanto dalla relazione conclusiva del professor Cascetta sono uscite confermate le risorse destinate per il settore del trasporto e della logistica, che toccano anche gli interventi riguardanti le modalità marittime e del trasporto su ferro. Dubbi sembrano esservi per il super ammortamento per i veicoli. La Confederazione, a tale proposito, è già intervenuta con una presa di posizione ufficiale a difesa del mantenimento del super ammortamento.
L’evento ha avuto un ottimo ritorno di stampa e televisivo. La rassegna stampa, che è in preparazione, sarà resa disponibile nei prossimi giorni.
Desidero ringraziare innanzitutto gli imprenditori, i dirigenti territoriali e gli ospiti che hanno voluto essere con noi nell’evento. Voglio anche evidenziare quanto sia risultata, importante sia la presenza del Presidente confederale Carlo Sangalli, che del direttore generale Francesco Rivolta. Non vi è dubbio che questo abbia dato il senso di quanto il mondo del trasporto, e le sue componenti, siano particolarmente e sempre più inserite nel sistema di rappresentanza di Confcommercio Imprese per l’Italia. Un doveroso grazie va infine ai collaboratori di Conftrasporto, all’area trasporti confederale, all’ufficio studi e alle pubbliche relazioni. E’ grazie soprattutto a loro se la manifestazione ha ottenuto il successo registrato.
Dal punto di vista della rappresentanza credo che Cernobbio abbia contribuito a chiarire quale sia la vera “casa comune” del mondo dei trasporti (vorrei ricordare a chi sostiene di essere il nuovo modello assoluto della rappresentanza che il Forum di Cernobbio è alla sua terza edizione e quindi chi sostiene di essere una novità assoluta del mondo della rappresentanza non la racconta giusta). La sua crescita è frutto del lavoro e non certo di pressioni di varia natura che, a quanto ci consta, si continuano a mettere in atto per indurre le imprese ad aderire “all’unica presenza associativa in grado di tutelare gli interessi del complesso mondo dei trasporti”. La dimostrazione della nostra crescita si è constatata anche in questa edizione di Cernobbio. Gli annunci di possibili adesioni, non rispondono a nostre sollecitazioni. Noi non siamo divisivi ma piuttosto operiamo per includere. Le porte sono aperte a tutti gli imprenditori che puntino a rafforzare, non i propri interessi, ma le categorie del mondo dei trasporti. Non obblighiamo nessuno, né formuliamo offerte che non si possono rifiutare. Nel nostro operare puntiamo a realizzare il motto Giovanneo “ut unum sint”, per dare forza a settori, fino ad oggi mantenuti divisi, ma, se insieme, determinanti per divenire interlocutori ascoltati da ogni Governo.
Un elemento emerso dal Forum è stato il riconoscimento alle “cure” del ministro Delrio che hanno avviato percorsi che non intendiamo abbandonare. Modifiche, integrazioni sono sempre possibili, se utili, ma non l’abbandono di una linea strategica. Troppe volte nel passato ad ogni mutamento di Esecutivo o di titolare del dicastero si è accantonato quanto realizzato in precedenza. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti ed il Forum di Cernobbio le ha rese evidenti. E questo, la difesa delle linee approntate dall’attuale ministro, è anche la ragione per la quale si deve rafforzare la strada della realizzazione della unica rappresentanza di sistema, esigenza riconosciuta dagli interventi dei presenti.
L’occasione del Forum ci ha consentito, tra le altre questioni, di evidenziare la crisi profonda nella quale le imprese che operano dei trasporti eccezionali stanno vivendo e che, se non risolte rapidamente finiranno per coinvolgere anche il sistema produttivo. Gli obblighi burocratici, la poca chiarezza delle norme e la mancanza di mappature delle infrastrutture sono i punti che più di altri determinano lo stato di crisi del settore che deve essere superato rapidamente. Il ministro ha assicurato che nei prossimi giorni si terrà una riunione per approfondire le questioni segnalate.
IN ARRIVO SCIOPERI PER IL RINNOVO DEL CCNL
Il 30 e 31 prossimi i sindacati dei lavoratori hanno proclamato uno sciopero per ottenere il rinnovo del Ccnl le cui trattative stanno protraendosi, da troppo tempo. In verità questa loro posizione non è contestabile ma occorrerebbe, forse, non dimenticare che se si fosse seguita la strada che le rappresentanze datoriali avevano indicato (il contratto separato) non saremmo nelle condizioni in cui ci si trova. La puntualizzazione si rende necessaria avendo letto la presa di posizione che Confetra in un comunicato stampa con il quale si attribuisce la protesta alle perdite di tempo determinate dalle federazioni dell’autotrasporto. Se ancora fosse necessaria questa è la dimostrazione evidente che se fossimo stati sullo stesso tavolo di trattativa ci saremmo trovati, ancora una volta, con le federazioni di Confetra che avrebbero sottoscritto il contratto lasciando in difficoltà la rappresentanza dell’autotrasporto e della logistica. Siamo a conoscenza che le imprese di spedizione svolgono attività differenti e conseguentemente i costi legati all’attività di trasporto e della logistica incidono meno. Per questo non ci stupiamo della disponibilità ad accettare le richieste del sindacato, in particolare quelle che gravano maggiormente sull’attività di trasporto. Non altrettanto può tuttavia essere per chi rappresenta quelle imprese nelle quali le attività di autotrasporto e logistica sono prevalenti nella formazione dei costi aziendali. La Confetra potrebbe, (e non è detto che non lo faccia), sottoscrivere un contratto prima delle giornate di sciopero. Eviterebbe alle imprese aderenti di subire le conseguenze dell’azione di sciopero. Se non deciderà in tal senso le ripercussioni di non aver favorito un contratto diverso si riverseranno sulle imprese (è pur sempre possibile che ci si trovi di fronte a scioperi selettivi frutto di intese). I cambiamenti registrati nel mondo dei trasporti, le forme di concorrenza sleale e la necessità di riconoscere la possibilità di accordi di secondo livello sono necessari per fronteggiare i cambiamenti che si sono registrati. Gli operatori che prima esercitavano la sola attività di vezione sono divenuti imprese di logistica. Chi si rifiuta di accettare questo dato di fatto è fuori dalla realtà.
Quando Confetra commenta positivamente l’incremento del traffico dell’autotrasporto sulle autostrade, dimentica, come invece mettono in luce i dati diffusi da Aiscat che sono i vettori esteri a determinarlo. Alle imprese spedizione interessa che il trasporto venga eseguito per poter soddisfare gli impegni contrattuali assunti con i contratti. Chi effettua la vezione è per loro ininfluente. Anche a Cernobbio i dati che sono stati presentati hanno dimostrato come il vettore nazionale nei traffici internazionali abbia ridotto del 190% la propria presenza e come sia incrementata invece la quota dei vettori dei paesi emergenti. E’ dunque a evidente e sostanziale differenza nelle attività che produce diverse e legittime posizioni di interessi. Se il sindacato prendesse atto di quanto è lampante, perché non provare, insieme alle rappresentanze delle imprese, ad individuare soluzioni che favoriscano l’occupazione nazionale? Forse anziché scioperare non sarebbe meglio riflettere? L’azione che verrà attuata potrebbe portare ad iniziative locali per provare a mettere in difficoltà qualche zona o impresa ma il rischio che l’occupazione si sposterà a vantaggio dei lavoratori esteri non può essere sottovalutata.
Mi fermo qui. Quanto emerso dal Forum di Cernobbio e la questione contrattuale hanno una denominatore comune e meritano una riflessione da parte di tutti.
Alla prossima.
Paolo Uggè
Fonte: CONFTRASPORTO