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07 Lug 2017

Ilva, il Governo confermi gli impegni presi

 

Annesimo possibile dietrofront nei confronti di chi lavora.

 

“L’autotrasporto non sarebbe oggi più in grado di sopportare un cambiamento di linea rispetto a quanto concordato e validato dal ministero dell’Economia che ha riconosciuto la prededucibilità dei crediti vantati dai trasportatori che operano nelle basi Ilva nei confronti della stessa azienda. Il Governo confermi gli impegni presi”. A denunciare un ennesimo possibile dietrofront del Governo nei confronti di chi lavora e chiede solamente di essere pagato per questo senza rischiare, in caso contrario, di subire oltre al danno una terribile beffa che potrebbe significare la morte di un’impresa e intere famiglie senza un reddito, è il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè. 

 

Intervenendo sulla questione Ilva e sugli accordi con il mondo dell’autotrasporto sulla possibilità di considerare prededucibili i crediti di chi trasportava i prodotti siderurgici dell’azienda ( i responsabili del ministero dello Sviluppo economico avevano addirittura pubblicando un comunicato sul proprio sito in cui si leggeva che che  “a chiarimento dei dubbi interpretativi  a proposito del maxi-emendamento al decreto legge sull’Ilva approvato dal Senato, il ministero dello Sviluppo economico precisa che nella categoria dei crediti prededucibili rientrano quelli di imprese che hanno contribuito all’attività di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti produttivi, ivi comprese le imprese di autotrasporto che consentono la manutenzione di materie prime, merci e prodotti finiti e la funzionalità degli impianti produttivi) Paolo Uggè ha anche annunciato che venerdì 7 luglio i trasportatori che operano nelle basi Ilva si troveranno alla Fai per assumere ogni decisione utile a tutelare i loro diritti.

 

“Senza risposte concrete sarà difficile evitare azioni di natura sindacale che gli interessati decideranno autonomamente di attuare. I problemi da affrontare toccano la gestione commissariale per la parte dei tempi di pagamento che vanno riportati ai termini dell’accordo e soprattutto la garanzia, attraverso un emendamento che confermi ciò che è stato concordato tra autotrasporto e Governo”.

 

 

Fonte: STRADAFACENDO

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