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30 Giu 2017
La Logistica italiana a due velocità rallenta la crescita economica e occupazionale. Urgono grandi infrastrutture come la Nuova Diga a Genova e la Gronda autostradale oltre alla riforma degli interporti ma vista come piattaforma logistica retroportuale e interregionale.
L'Italia che stenta a riprendere una crescita economica soddisfacente dopo la grande crisi utilizza purtroppo in modo insufficiente il motore della logistica e del trasporto delle merci.
Nei dibattiti del Genoa Shipping week emerge la doppia velocità, tra gli operatori privati, in particolare i terminalisti, che malgrado le inefficienze del sistema infrastrutturale continuano ad acquisire traffici commerciali e lavoro e la velocità degli enti locali e della burocrazia locale che invece per tanti motivi viaggia col ralenty.
I ritardi nella realizzazione della TAV e del TERZO VALICO ci costano almeno un punto di PIL e decine di migliaia di poste di lavoro.
Il Governo, ne do atto a DELRIO, sta cercando di recuperare e con la decisone di porre in Europa la strategicità della Nuova Diga Foranea al porto di Genova insieme alla realizzazione della piattaforma di VADO oltre alla competitività dei nostri Terminalisti consentirà al porto di Genova- Savona di raddoppiare i volumi nei prossimi anni.
Il punto è la realizzazione dei collegamenti ferroviari e autostradali in uscita dal porto di Genova-Savona. I nodi ferroviari e la Gronda autostradale di Genova non possono più essere assolutamente ritardate.
Merito degli operatori privati come gli spedizionieri e gli operatori doganali e quindi di SAIMARE spa è quello di supplire con gli investimenti in informatica e telematica a migliorare la loro connessione e la loro interoperabilità con i clienti e con la merce grazie anche ai notevoli passi in avanti fatti dalle Dogane italiane.
Da questo punto pesa il blocco allo Sportello Unico dei Controlli , misura a costo zero della riforma DELRIO che a un anno dalla entrata in vigore della Riforma e che è ancora fermo al Ministero della Economia e Finanze.
Per recuperare i ritardi nella organizzazione logistica retroportuale mi aspetto una Riforma degli interporti che risponda non alla logica degli interporti esistenti ma alla logica dei porti di domani e quindi delle piattaforme logistiche interregionali cui fanno riferimento.
Bartolomeo Giachino, il Presidente di SAIMARE SPA.