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03 Mar 2017

La Settimana Sindacale

UGGè_05

 

A cura del Presidente Paolo Uggè.

 

SITUAZIONE GENERALE


Dopo la pausa determinata dalle giornate del Transpotec, che hanno visto i vertici della nostra realtà associativa presenti in incontri e dibattiti, che ci hanno impegnato fino alla giornata di sabato, riprendo le mie comunicazioni settimanali.


Debbo subito affermare con soddisfazione che le giornate di Verona, sotto ogni punto di vista, sono state per le nostre realtà positive. Dalla partecipazione in quattro convegni, agli innumerevoli incontri che si sono registrati presso il “villaggio” dove era presente non solo la nostra realtà associativa ma anche i partners che hanno scelto di partecipare a formare una compagine compatta e determinata a lavorare per obiettivi a favore delle imprese del trasporto, ai lavori del consiglio nazionale Fai, all’assemblea sulla legalità e regole organizzata dalla Fai di Verona. Il mondo che rappresentiamo ha evidenziato, ancora una volta, la visione concreta del  vero obiettivo che dovrebbe coinvolgere tutti è Il rafforzamento di una rappresentanza diretta  e genuina degli interessi del  mondo dei trasporti. E’ indiscutibile, allora, che si debba operare affinchè vi sia una rappresentazione comune che coinvolga tutte le problematiche dei settori che muovono soprattutto le merci ma anche le persone nel Paese. Se esiste qualcuno che immagina di poter essere interlocutore del Governo o del mondo politico operando in solitudine o, peggio ancora di impegnarsi per favorire divisioni, sappia che va contro gli interessi degli imprenditori.


Conftrasporto non trae vantaggi economici diretti. Quello che può essere il ritorno per azioni commerciali viene destinato, gestito e controllato dagli operatori. Nessun dirigente del mondo associativo è titolare di imprese familiari o di società ed è per questo che Conftrasporto può porsi come obiettivo centrale del proprio operare la ricerca di soluzioni utili a tutti coloro che fanno parte della categoria. Nella nostra realtà ogni imprenditore che aderisce lo fa per convinzione e non “per costrizione”. I rapporti economici delle singole imprese non sono mai oggetto, ce ne guardiamo bene dal farlo, delle nostre iniziative. Non è nostra consuetudine intimare di aderire a noi, minacciando ipotesi di ritorsioni nel caso non avvenisse la scelta. A differenza di altri abbiamo la ferma convinzione che una associazione non debba solo tutelare gli interessi aziendali o personali, se non corrispondono agli interessi più generali. Il nostro operare ci ha sempre visto e ci vede infatti impegnati a coltivare delle battaglie aventi carattere universale, mai contro o a favore di qualcuno. Nella nostra attività ci impegniamo, talvolta anche sbagliando, a tutelare gli interessi collettivi. Sarà un caso ma questo nostro operare suscita interesse, condivisione e l’interesse di realtà importanti che si stanno avvicinando a Conftrasporto.


IL CONSIGLIO FAI


Al di là delle questioni legate all’Albo, alla sicurezza, alla formazione attraverso iniziative studio/lavoro, nel nostro consiglio sono state affrontate le troppe vicende irrisolte che riguardano il settore. Dagli eccezionali, al malfunzionamento degli uffici territoriali delle motorizzazioni, alla mancata emanazione di provvedimenti che derivano da intese, ai tagli che sono stati compiuti sulle risorse stanziate per il settore ed all’esigenza di avere un interlocutore in grado di coordinare le iniziative che sono di competenza di diversi ministeri e che hanno come destinatari gli imprenditori del trasporto, questi i temi centrali del dibattito.


Anche per questo la decisione del Consiglio è stata forte e determinata. Al gruppo dirigente è stato dato mandato di portare in seno al comitato dell’Unatras la condivisione della federazione su ogni iniziativa che sarà, in modo unitario, decisa, ivi compreso anche il ricorso al fermo dei servizi.


Sulla decisione che Unatras ha assunto nella giornata di martedì riferiamo in altra parte con il volantino che in modo chiaro puntualizza le iniziative decise. Possiamo sin d’ora annunciare che la strada è tracciata ed i relativi passaggi definiti. Lo sottolineavamo da tempo ed ora si è giunti al punto dove responsabilmente, lo abbiamo detto tante volte, nessuno voleva arrivare. In una parola la mobilitazione del settore con relative definizione delle azioni di protesta poteva essere evitata ma occorrevano risposte concrete. Il 18 è, dunque l’avvio di una fase che vedrà sviluppi a seconda del grado reale di interessamento che sarà riscontrato.


LA SCELTA DI UNATRAS


Le difficoltà incontrate con il Governo hanno prodotto, come anzidetto, la scelta di avviare una fase che porterà ad un percorso fatto di iniziative su tutto il territorio nazionale e, qualora non di fossero risposte adeguate anche al fermo dei servizi. Le realtà territoriali di tutte le organizzazioni presenti nell’Unatras si attiveranno per coordinarsi localmente per individuare azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica, nel massimo rispetto delle libertà dei cittadini. Le motivazioni riportate nel volantino riassumono i punti sui quali si attendono fatti e risposte. Non dimentichiamoci mai che occorrerà anche pensare agli interventi  degli anni prossimi.


I PRONUNCIAMENTI DEL TAR DEL LAZIO


A differenza di quanto successo per i trasporti eccezionali per i quali non siamo stati capaci di trovare, negli ultimi dieci anni, il pronunciamento nel merito da parte del Tar circa l’interpretazione sui trasporti per peso  (oggi tutto il trasporto eccezionale paga le conseguenze di quel silenzio), sulla questione costi minimi il Tar si è invece sollecitamente pronunciato. (Certamente non lo ha fatto  per provare a limitare gli effetti che dopo  l’ultima ordinanza della Corte di Giustizia europea, che ha confermato invece la compatibilità della pubblicazione di costi minimi di sicurezza, se determinati dall’Autorità pubblica). Il tar del Lazio ha ribadito  che i costi minimi, definiti in conseguenza dei parametri individuati nell’Osservatorio sono incompatibili. (Lapalisse era nessuno). Siamo certi che ora  si scateneranno i nuovi tentativi di interpretazioni a proprio tornaconto. La nostra linea non muta e la riconfermiamo, anche nel rispetto del pronunciamento del Tar, che, tra l’altro, si limita ad argomentare che l’illegittimità riguarda i provvedimenti assunti dal Ministero nel periodo che va dal settembre 2012 al luglio 2014, in quanto il metodo adottato discenderebbe da modalità definite a suo tempo all’interno dell’Osservatorio, (considerazione forse un po’ forzata). Al di là dei pareri del Tar, noi abbiamo un’opinione un po’ diversa. I costi minimi di sicurezza non sono stati annullati in alcun modo definitivamente dalla sentenza del Tar ma, come dice la Corte Europea, qualora la pubblica Autorità  ritenga di definirli, non ostano in alcun modo con la normativa comunitaria.


CONTRIBUTO AUTHORITY DEI TRASPORTI


Come annunciato la Fai ricorrerà al tribunale amministrativo, ho dato mandato all’avvocato, avverso alla richiesta del contributo richiesto dall’Authority dei trasporti. La nostra azione non appartiene alla logica di una sola e  semplice negazione, rispetto alla richiesta, ma ha assunto anche un aspetto propositivo, come lanciato a Verona e rilanciato con la lettera aperta pubblicata su “Il Giornale”, ritrovabile sul sito e sul blog del TGCom Stradafacendo, che prevede di destinare quelle risorse ad un fondo per favorire l’occupazione giovanile. Si tratterebbe di trovare una intesa, nell’ambito della iniziativa scuola/lavoro, che ipotizza anche interventi che prevedano  la riduzione di costi per le imprese. La nostra iniziativa, come compare sul sito, è stata portata a conoscenza della Commissaria ai trasporti Violeta Bulc dal dottor Stefano Spennati, che è parte della famiglia Conftrasporto/Confcommercio, nel corso della settimana del mare in corso a Bruxelles. L’immagine riprende la Commissaria con il nostro collaboratore mentre le mostra la pagina pubblicata su Il Giornale. 


RINNOVO CCNL


Sono proseguiti gli incontri propedeutici al rinnovo del Ccnl. La necessità di procedere ad  approfondimenti di fatto non ha prodotto significativi passi in avanti. Le evoluzioni in atto a livello comunitario sia per presa di posizione comune di nove ministri dei trasporti, tra i quali il ministro Del Rio, sia per le iniziative che in alcuni Paesi si stanno assumendo su argomenti che ha ripercussioni sui rapporti di lavoro (terziarizzazione, cabotaggio abusivo e costo del lavoro), richiedono una attenta riflessione che dovrebbe riguardare tutte le parti che partecipano alla trattativa. 

 

VERTENZA TAXI/NCC

Sono ripresi gli incontri presso il ministero dei trasporti per dirimere l’annosa vicenda che vede su opposte sponde le due professioni. Queste radicate posizioni ricordano i “polli di Renzo” di Manzoniana memoria se non modificate alla fine metteranno tutti nella medesima pentola che potremmo anche chiamare Uber. Come sia possibile non rendersene conto è incomprensibile. Da parte nostra manteniamo le posizioni che la nostra federazione ha assunto anche se non smetteremo di chiedere loro di guardare più avanti. La partita è difficile ma  se si vuole guardare l’insieme delle questioni può essere ancora giocata ed anche vinta.


Alla prossima.


Paolo Uggè 

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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