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25 Ott 2016
Il rilancio dell’idea del Ponte sullo Stretto di Messina. La riorganizzazione dei Porti. Il Piano strategico di Italia 4.0. La conferma del superammortamento - più volte sollecitata da Conftrasporto - per l’acquisto di beni strumentali. Impegni, provvedimenti e conferme rilevanti per il mondo dei trasporti e della logistica, anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
Sullo Stretto di Messina è bene che si riprenda il filo del discorso: il Ponte sarebbe una grande opportunità di crescita. Una scelta già condivisa a livello europeo, legata all’asse Berlino-Palermo (il cosiddetto Corridoio 1), che sosteniamo perché la Sicilia divenga la piattaforma logistica europea avanzata del Mediterraneo, rimettendo l’Italia al centro dei grandi traffici europei e mondiali.
Allo stesso modo, abbiamo accolto con favore la riforma delle Autorità Portuali (60 Porti che diventano 15 Autorità di Sistema), che getta le basi per il rilancio del sistema nazionale dei porti e della logistica. Tra gli obiettivi, la semplificazione burocratica, l’alleggerimento delle formalità e lo snellimento delle procedure di approvazione dei Piani Regolatori Portuali. La riforma arriva dopo una lunga attesa, grazie all’impegno del Ministro Delrio.
Misure fortemente innovative sono anche gli incentivi fiscali previsti dal Piano strategico Italia 4.0 per le imprese che investono in nuove tecnologie per fornire servizi sempre più efficienti, che contribuiranno ad accorciare le distanze con i nostri competitor. Ci piace anche ricordare il risultato che Conftrasporto ha ottenuto, grazie all’interessamento del Ministro Calenda con la conferma - per nulla scontata - nella Legge di Bilancio del superammortamento del 140% per l’acquisto di beni strumentali per sostenere gli investimenti delle imprese in Italia.
Sul fronte dell’autotrasporto, dai dati diffusi oggi emerge una sperequazione tra i diversi Paesi dell’Unione europea, che vede nettamente favorite le imprese del’Est, il cui traffico merci è in esponenziale e costante aumento. Il che si traduce in un regime di concorrenza sleale nei confronti delle nostre imprese e in un innalzamento del rischio per chi viaggia sulle strade italiane. Oltre ai controlli, bisogna realizzare un sistema di leggi omogeneo a livello comunitario per garantire elevati livelli di professionalità, dalla selezione del personale alla remunerazione, al rispetto dei periodi di riposo tra un viaggio e l’altro, che salvaguardino la sicurezza dei cittadini.
Così facendo si evita che le imprese italiane siano costrette, per continuare a intraprendere, a trasferirsi all’estero.
In allegato il Focus sui trasporti e la logistica in Italia.
Fonte: CONFCOMMERCIO