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10 Ott 2016

Aeroporto, nel nuovo piano industriale la sinergia col Parma Urban Center

 

Presentato il piano industriale che dovrà fare decollare il nuovo scalo nel settore cargo.

 

PARMA - Cargo city, nuovo centro di aviazione e legame col centro commerciale nella ex Salvarani. Sono i tre cardini dello sviluppo del nuovo aeroporto di Parma, pronto a cambiare pelle per misurarsi nel trasporto merci. 



Oggi, nella sede dello scalo Giuseppe Verdi, Sogeap ha presentato il nuovo piano industriale che tra gli elementi centrali ha l'allungamento della pista per consentire l'arrivo e la partenza dei voli cargo.



La Regione ha stanziato a questo proposito 12 milioni di euro ed è già stato sottoscritto un accordo con Etihad che farà di Parma la base logistica delle sue spedizioni, sfruttando la distanza di soli tre chilometri con l'autostrada A1. 



Per rispondere alle esigenze del trasporto delle merci che, già sdoganate e imballate partiranno da Parma verso Malpensa, è previsto un grande magazzino che verrebbe collocato in uno stabile già esistente dell'Aeronautica militare e per il quale sono state avanzate le richieste di cessione all'ente dell'aviazione civile, che lo darebbe poi in concessione all'aeroporto. Il "Verdi" manterrà in parte anche il trasporto passeggeri, puntando però soprattutto sui voli privati con la creazione di un nuovo centro "executive jet".



Il piano ha altri punti fermi nell'aumento dei parcheggi e nel potenziamento della viabilità verso le altre infrastrutture logistiche del territorio, compreso appunto il nascente centro commerciale.



Il presidente di Sogeap Guido Dalla Rosa Prati ha ricordato che l'aeroporto si colloca in una delle zone più ricche d’Europa. “Abbiamo lottato per rientrare nel Piano nazionale aeroporti e siamo diventati scalo d’interesse nazionale. Grazie a questi successi abbiamo ottenuto il contratto con Etihad, che ci darà grandissima soddisfazione. Nell’arco di due/tre anni riusciremo a imbracare gli arei direttamente a Parma. Il 40% della merce oggi spedita da Malpensa origina proprio da questo territorio. Già arrivando solo a una quota pari al 10%,  saremo un grande aeroporto cargo. Una scommessa per il futuro del nostro territorio, dobbiamo crederci". 

 

Se infatti quello di Parma sarà per ora uno scalo intermedio, "tra due o tre anni le merci partiranno da Parma per il mondo".



Importanti i riferimenti al centro commerciale che l'impresa Pizzarotti intende realizzare nell'area ex Salvarani. Sarà un elemento a stretto connubio con l’aeroporto.


Sul Parma Urban Center - il cui iter, che si annuncia non breve, è al vaglio delle conferenza dei servizi - è intervenuto, a margine dell’evento, il direttore generale Friedrich Wender chiarendo alcuni aspetti: “Auspico che nel momento stesso in cui il terminal aeroportuale possa essere avvicinato alle Fiere e al nuovo centro commerciale - con l’allungamento della pista -  si possa creare una complanare che dall’autostrada arriva direttamente in quest’area, che consentirebbe anche di ridurre le distanze chilometriche per chi esce dall’autostrada, evitando tanti intasamenti.” 



Il direttore dello scalo durante la presentazione ha illustrato il master plan, evidenziando la presenza dei collegamenti ferroviari, dei due nodi autostradali e la vicinanza al centro della città. “Il piano industriale si basa sulla Cargo City - con la partnership strategica con il vettore Etihad - e un centro di aviazione executive, oggi del tutto assente in Italia”. 


"Il progetto ci ha visto partecipi da subito. Siamo i primi a voler contribuire e ad accelerare lo sviluppo concreto di queste attività. Il Comune investirà 2,5 milioni di euro - spiega il sindaco Federico Pizzarotti.  “Sono entrate da privati - prosegue - per opere compensative, che saranno messe a disposizione del progetto. Vedremo di capire cosa realizzare” annuncia il primo cittadino, che fa riferimento alle relazioni con l'interporto Cepim di Fontevivo e lancia un appello a Piacenza in vista dell'area vasta: “È notizia di questi giorni che vogliono convertire un aeroporto militare dismesso per farlo diventare cargo. Detto una settimana prima della nostra presentazione, è quanto mai strano in una visone di area vasta, che noi da subito abbiamo sostenuto. Dobbiamo ragionare a sistema e guardare al futuro”. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: LA REPUBBLICA

 

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