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26 Set 2016
C'era tutta la famiglia sulla Fiat Idea che ieri sera intorno alle 19.30 è stata travolta da un Tir alla barriera di Rondissone sull'A4 in direzione di Milano. Marito e moglie, entrambi marocchini residenti a Torino sono morti, i loro tre figli sono rimasti feriti. La più piccola ha appena due mesi, gli altri hanno 3 e 9 anni.Trasportati al Regina Margherita non sarebbero in pericolo di vita. I nomi delle vittime: Mostafa El Chouifi, 39 anni e Nora Rharif, 30.
Il Tir è fuggito ed è stato fermato a Villarboit, a piu di 40 chilometri di distanza dall'incidente che ha distrutto la famiglia marocchina. Prima ancora lo stesso camion era stato segnalato alla Satap - la società che gestisce la Tangenziale di Torino - per aver speronato un'auto alla Falchera ancora in tangenziale. Due macchine sono rimaste coinvolte in quell'incidente ma nessun ferito.
Al casello di Rondissone è arrivato a tutta velocità ha centrato in pieno l'Idea mentre il conducente ritirava il biglietto. La macchina e schizzata come un proiettile duecento metri più avanti, ha attraversato la carreggiata e si è schiantata contro il guard rail. Nella carambola è rimasta coinvolta anche un'altra auto, ferito il conducente che comunque non è in gravi condizioni.
I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre i feriti dall'auto ridotta ad un cumulo di lamiere. La polizia stradale di Novara indaga sull'incidente che è costata la vita a due persone e ha reso orfani tre bambini. Ora si cercano testimoni per ricostruire l'incidente con precisione. Nelle prossime ore saranno acquisiti i filmati delle telecamere del casello autostradale che con ogni probabilità ha registrato il momento esatto dello schianto. Ma c'è già una certezza: l'autista, ,Emil Volfe, 63 anni, originario della Repubblica Slovacca, è ora in carcere a Vercelli. E' stato fermato dalla polizia stradale alla stazione di servizio di Villarboit, sulla A4. Era ubriaco. Non si era nemmeno accorto di aver travolto l'auto alla barriera di Rondissone. C'è chi racconta che faticasse a reggersi in piedi. Una condizione che spiegherebbe la folle serata del conducente: tre incidenti in 50 chilometri di fuga. L'accusa nei suoi confronti è di duplice omicidio, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza Rischia fino a 18 anni di carcere. Indagano le procure di Ivrea e Vercelli con in pm Lamonaca e Alvino.
Alcuni mediatori culturali si stanno prendendo cura dei tre piccoli orfani il più grave dei quali è la bimba più piccola: ha appena due mesi. E' ricoverata nel reparto di terapia intensiva del Regina Margherita di Torino diretto da Pietro Maiullari. La piccola ha riportato un grave trauma cranico e un trauma epatico, oltre alla frattura di un femore.
Fonte: LA REPUBBLICA