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21 Set 2016
Fattibile, anzi, "sarà una svolta storica". Il beneplacito del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio sulla fusione tra Ferrovie dello Stato e Anas arriva da Berlino a margine di un incontro europeo. Un gigante dei trasporti quello risultante dal matrimonio tra l'agenzia stradale pubblica e l'ex monopolista dei trasporti ferroviari, società interamente pubblica che detiene sia i profittevoli servizi di Alta Velocità di Trenitalia, che la proprietà dei binari con Rfi.
"I risultati dello studio di fattibilità sono positivi, e il piano industriale che Fs presenterà a breve sarà una svolta storica" ha detto Delrio che ha ribadito come a suo avviso "la rete non va privatizzata in nessun modo. Credo che ci sia un settore già a mercato che sta producendo buoni utili e sta dando buona prova di sé ed è già in pronto per essere in parte consegnato a investitori di mercato".
Anas, 6mila dipendenti e 25mila chilometri di strade con migliaia di gallerie e viadotti, integrata nell'orbita della Holding Ferrovie dello Stato, 69.000 dipendenti 9mila treni e 16mila chilometri di rotaie. Quello che nascerà sarà il più grande polo delle infrastrutture europeo, ferroviario e stradale, sotto il controllo dell'Autorità dei trasporti, capace di decide economie locali ma anche ad affrontare gare e appalti sui mercati internazionali.
Tempo per chiudere l'operazione l'estate 2017, poi le prime due stazioni appaltanti del paese saranno racchiuse in una singola holding: la scommessa quella di trasformare carrozzoni capaci di attingere solo dal debito pubblico a società in grado di garantire investimenti, occupazione e affidabilità dei servizi.
Il rischio quello di creare un mostro autoreferenziale e monopolista che non realizza né economie di scopo, né di scala: la differenza tra creare un gigante garantito da trasferimenti pubblici o un matrimonio capace di portare ad una realte integrazione tra strada e rotaia.
Fonte: TODAY