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19 Set 2016

Svizzera: ''Oltre il 50 per cento dei camion non è in regola''

SVIZZERA_CAMION_NON_IN_REGOLA

 

L'ASTAG denuncia il forte aumento di camionisti stranieri sulle nostre strade. "Guidano anche per 20 ore di fila"

 

Capita sempre più spesso quando si circola sulla A2 di notare mezzi pesanti con targhe rumene, polacche, ungheresi o di altri Paesi dell'Est Europa.

 

E in effetti il numero di camionisti stranieri sta conoscendo un forte aumento, che crea qualche preoccupazione soprattutto per l'aspetto della sicurezza.

 

Secondo uno studio francese citato ieri dal Caffè, già nel 2014 un quarto dei trasporti internazionali all'interno dell'Unione europea era stato appalatato ad imprese polacche. E si può supporre che nel frattempo questa proporzione sia ulteriormente cresciuta.

 

Perché, come evidenzia sul domenicale il presidente della sezione ticinese dell'Associazione svizzera dei trasportatori (ASTAG) Waldo Bernasconi, questi autisti dell'Est costano poco e lavorano tanto.

 

"Sono soprattutto bulgari e rumeni e lo fanno per portare a casa, se gli va bene, l'equivalente di 600 euro al mese" afferma Bernasconi.

 

"Su dieci camionisti che attraversano la Svizzera, secondo le nostre stime almeno la metà ha qualcosa che non è in regola" prosegue Bernasconi, sottolineando che gli autisti svizzeri sono gli unici in Europa a doversi sottoporre a un apposito corso e a un esame per ottenere il certificato di capacità. Inoltre gli svizzeri devono fare una sosta ogni quattro ore e mezzo e non possono superare le 48 ore settimanali di lavoro. Mentre gli stranieri guidano spesso e volentieri anche per 20 ore di fila, come per esempio il conducente fermato di recente a Frauenfeld.

 

Il risultato è che i camionisti svizzeri sono sempre meno, sostituiti dai colleghi stranieri che non sottostanno alle medesime regole.

 

E quindi a cosa servono queste regole? Se lo chiede pure il responsabile trasporti del sindacato UNIA, Dario Cadenazzi. "Da noi ci sono regole piuttosto rigide" dichiara il sindacalista sul Caffé. "Ma poi, con tre o quattro ore di autostrada, gli autisti entrano in Paesi dove certe norme non esistono. Che si fa, allora? Bisogna arrivare a una normativa comune, ma per questo serve preliminarmente una forte volontà politica."

 

Per intanto, finché la politica non deciderà di reagire, non ci resta che guidare con la speranza che il camionista che ci segue o ci precede in autostrada non rimanga vittima di un colpo di sonno.

 

 

Fonte: TICINONEWS

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