Cerca Aziende di:
10 Giu 2016
Lo chiamano Sandro, in realtà il suo vero nome è un po' più difficile: Chen Wen Xu. Nato 40 anni fa in Cina, da quasi 20 vive a Brescia, e promette di rivoluzionare le rotte dei prodotti Made in China all'interno del Nord Italia. L'ultimo pezzo del puzzle l'ha sistemato ad Agrate Brianza, a ridosso della Provinciale 121. È qui che in autunno aprirà il più grande mercato all'ingrosso europeo dei prodotti provenienti dall'oriente. Un gigante a due piani di 35mila metri quadrati dove troveranno posto 200 negozi per grossisti. Ogni giorno è previsto l'arrivo di 11 container, oltre 4mila all'anno.
Numero uno dei supermercati Aumai, 32 punti vendita sparsi nelle regioni del Nord, nel 2015 quando le vetrine di Upim hanno sloggiato da piazzale Loreto dopo 88 anni sono state rimpiazzate dai prodotti del panda verde, simbolo della catena cinese. Da tempo, però, mister Wen Xu, ha messo gli occhi sulla Chinatown milanese. L'idea è decongestionare via Paolo Sarpi offrendo ai grossisti un punto di appoggio vicino e più comodo. La possibilità è arrivata quando Uquifa, storica azienda chimica, ha impacchettato i macchinari lasciando libero il terreno a due passi dalla A4 e dalla tangenziale Est. Sandro, con il sostegno di Mps Capital Service e Unicredit, ha messo sul piatto 60 milioni di euro per allargare il suo business. "Ci aspettiamo che il nostro megastore incontri il favore dei grossisti che si trovano in difficoltà dal punto di vista della logistica. In prima battuta pensiamo a Milano, a Monza, ma ci attendiamo clienti anche dal resto del Nord", dice.
E interesse, i grossisti di via Paolo Sarpi, l'hanno già mostrato qualche giorno fa quando c'è stata la presentazione del magazzino oversize agli addetti ai lavori. "Nel breve periodo cambieranno alcune dinamiche nell'approvvigionamento dei prodotti - osserva Angelo Ou, 68 anni, tra i leader storici della chinatown milanese - Quasi di sicuro i magazzini saranno meno stipati perché ci sarà la possibilità di reperire merce molto vicino. Sul lungo periodo, se lo store di Agrate Brianza dovesse aprire alla possibilità del commercio al dettaglio potrebbe modificare l'assetto odierno della zona". Proprio per sondare gli sviluppi delal situazione nelle prossime settimane Ou incontrerà l'imprenditore "bresciano". Un meeting che rappresenta solo un vertice dei poliedrici interessi dei cinesi per la città della Madonnina.
Lo scorso aprile i cinesi di Fosun si sono aggiudicati la sede di Unicredit in piazza Cordusio per 345 milioni di euro, in settimana è toccato all'Inter passare di proprietà e finire in mano a Suning, colosso degli elettrodomestici con gli occhi a mandorla. Anche il Milan di Berlusconi si è rivolto a Oriente per la cessione della società. Più in generale gli affari sull'asse Cina-Milano viaggiano a gonfie vele, come dimostrano i dati Istat elaborati dalla Camera di commercio di Monza: solo nel 2015 l'import è cresciuto del 12,9 per cento per un valore di oltre 5 miliardi di euro. I cinesi arrivano carichi di soldi, e qualcuno li guarda ancora con sospetto. Non gli abitanti di via Sarpi, che dall'arrivo del colosso della logistica sperano finalmente di ottenere la liberazione dal traffico merci che da decenni li assilla.
Fonte: LA REPUBBLICA