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06 Giu 2016

Interporto Padova, il piano di fusione con Rovigo fa passi in avanti

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Entro l’estate un programma per avviare l’operazione e sull’integrazione con Zip cade l’ipotesi della holding.

 

PADOVA. Passi in avanti, per quanto informali, avvicinano Interporto di Padova alla fusione con Rovigo. Già entro l’estate dovrebbe potersi concretizzare un road map per arrivare alla fusione fra le due realtà della logistica del Veneto. Rovigo perde ogni anno circa 500 mila euro ed è alla ricerca di una partnership operativa capace di trasformare la struttura in un polo che ben si integrerebbe con Padova.

 

Da una parte quindi la logistica dei containerche vede forti investimenti nella città di Antenore grazie a un progetto gru a portale capace di raddoppiarne la capacità di movimentazione merci (supportato da un aumento di capitale siglato dai soci di riferimento ma anche da un finanziamento da quasi 13 milioni di euro da parte di Cassa depositi e prestiti), dall’altra un polo tradizionale a supporto di quello che punta a rafforzarsi come hub europeo di primo piano. «Tra due anni, alla fine del mio mandato, sogno un Interporto di Padova e Rovigo che sia uno dei principali poli europei del trasporto merci» spiega Sergio Giordani, presidente di Interporto. «Una società unica che incorpori anche Zip, un colosso del settore con competenze e tecnologie all’avanguardia».

 

E se si stanno intensificando i contatti tra il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin e il management di Interporto per una fusione che garantirebbe alla struttura rodigina un ruolo da protagonista nel settore in sinergia con Padova, a tenere banco è ancora la fusione tra Interporto e Zip. Un’operazione che vede coinvolti circa 90 lavoratori (di cui 15 di Zip), 43 milioni di euro di capitali sociali e poco meno di 200 milioni di euro di immobilizzazioni complessive.

 

Un’operazione complessa che vede i due nodi principali nel destino dei dipendenti di Zip e nella definizione di chi si accollerà la manutenzione delle strade e lo sfalcio del verde nell’area industriale, per un costo di circa 700 mila euro annui ora a carico del Consorzio. E una delle possibili soluzioni proposta poco più di un mese fa ma bocciata dai soci, a quanto pare proprio a partire dal Comune, era quella della creazione di una holding che tenesse insieme due società distinte: l’una imprenditoriale in senso stretto, le cui attività sono legate alle logistica e che potrebbe giovarsi di una struttura leggera e un avanzo di cassa capace di sviluppare nuovi investimenti e partnership, l’altra una società immobiliare, forse un fondo, capace di accollarsi tutti i debiti di Zip e Interporto. Un’opzione che tuttavia prevede costi di gestione complessi, legati alla presenza di ben 3 consigli di amministrazione e che andrebbe valutata sotto l’aspetto immobiliare, quello societario e quello della reddittività complessiva dell’operazione.

 

Nel frattempo il tavolo tecnico di valutazione lavora a quella che si profila come una fusione per incorporazione tra le più significative mai realizzate sul territorio di Padova.

 

 

Fonte: IL MATTINO DI PADOVA

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