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04 Mag 2016
Le previsioni degli ultimi centri di ricerca sono chiare: entro il 2022 tutte le principali case automobilistiche installeranno nei propri camion strumenti telematici di ultima generazione e offriranno un servizio di diagnostica remota gratuiti. I camion connessi saranno insomma la normalità.
A confermarlo una nuova analisi di Frost & Sullivan intitolata “Global Connected Truck Market 2016 Outlook”, parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service, secondo la quale nel 2016 la base installata globale di strumenti telematici su questo tipo di mezzi crescerà quasi del 13,5% l’anno.
Uno dei principali fattori che guida il mercato degli autocarri connessi è l’applicazione delle normative: la Federal Motor Carrier Safety Administration (FMCSA) in Nord America ha recentemente reso obbligatorio installare dispositivi ELD per monitorare le ore di servizio e generare rapporti di ispezione elettronici dei veicoli che forniscono informazioni sul comportamento dei conducenti. In Cina, tutti gli autocarri pesanti hanno l’obbligo di installare dispositivi di tracciatura; in Russia i veicoli devono essere equipaggiati con un sistema di emergenza per gli incidenti a livello nazionale.
“Oltre alla conformità alle normative, i camion connessi hanno tratto beneficio dalle migliori soluzioni di formazione e supporto e dalla fornitura di soluzioni telematiche base, basate sulle esigenze regionali e su business case flessibili”, spiega Gokulnath Raghavan, analista di Frost & Sullivan. “Si prevede che i modelli di business senza contratto saranno ampiamente accettati nei mercati sviluppati, come pure le flotte piccole e in subappalto, a causa dei costi iniziali nulli. I servizi di consulenza per la flotta, la sicurezza video, i sistemi di analisi dei dati e del comportamento dei conducenti saranno la prossima ondata di servizi nei mercati maturi nel 2016”, aggiunge Raghavan. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA REPUBBLICA