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20 Apr 2016

Osas, il colpo di sonno è in agguato ma si può prevenire

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Le persone più a rischio sono gli obesi e chi soffre di disturbi del sonno.

 

Torniamo a parlare di OSAS, acronimo del termine inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome, in italiano sindrome delle apnee ostruttive del sonno che causa una pessima qualità del sonno e, di conseguenza,  pessimi riflessi il giorno seguente, fino ad arrivare a casi limite di perdita della conoscenza per stanchezza.

 

Una patologia ancora oggi poco conosciuta che ogni anno si stima coinvolga tra il 3-5% della popolazione europea, come è stato confermato dai relatori del convegno «Sonnolenza diurna e idoneità alla guida», organizzato da Fai-Conftrasporto di Bergamo con l’obiettivo di fare cultura della sicurezza attraverso la prevenzione. Perché «Chi guida a 100 chilometri l'ora  e si accorge di un ostacolo dopo un secondo impiega 28 metri per fermarsi, se i secondi diventano due la spazio di frenata raddoppia» come ha sottolineato il dottor Paolo Pelizza, presidente della Commissione medica locale patenti di Bergamo.

 

Doriano Bendotti, segretario provinciale Fai, preoccupa questa «epidemia silente che è causa e concausa del 22% degli incidenti stradali». L’insorgere della patologia comunque qualche segnale lo dà; le persone più a rischio sono gli obesi e il «Russamento rumoroso, sonno del partner disturbato, sensazione di soffocamento, sonno agitato, stanchezza diurna e sonnolenza notturna sono alcuni dei segni dell’Osas» ha precisato il dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità operativa di pneumologia delle cliniche Humanitas Gavazzeni, secondo cui «Obesità e circonferenza del collo superiore a 43 centimetri per i maschi e 40,5 centimetri per le femmine sono dei fattori che possono far sospettare l’Osas». Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: UOMINI E TRASPORTI

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