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19 Apr 2016
Il colosso cinese dell'e-commerce rivela l'interesse ad aprire piattaforma distributiva nel nostro Paese, non appena i volumi giustificheranno l'investimento, tramite la controllata Cainiao.
Dopo l'insediamento in provincia di Piacenza del grande polo distributivo di Amazon, la logistica italiana potrebbe presto assistere all'arrivo dell'altro colosso mondiale dell'e-commerce. Alibaba Group, noto ai più per la quotazione in Borsa a New York avvenuta l'anno scorso con una capitalizzazione da 245 miliardi di dollari, si è presentato all'assemblea nazionale della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica svelando i piani del gruppo in Italia e far comprendere quali opportunità potranno presentarsi per il mondo della spedizioni.
Il gruppo guidato nella regione del Sud Europa dall'italiano Rodrigo Cipriani Foresio ha in corso una sorta di roadshow tra le imprese del nostro Paese per convincerle a commercializzare attraverso i propri canali web la produzione Made in Italy in Estremo Oriente: "Il nostro obiettivo è aiutare le imprese, anche le PMI, a fare business in tutto il mondo. Non possiamo portare un miliardo e mezzo di cinesi in Italia, ma possiamo portare i prodotti italiani a un miliardo e mezzo di cinesi".
I numeri di Alibaba sono già oggi impressionanti: 35 milioni di consegne effettuate ogni giorno, un ventaglio di un miliardo di prodotti e servizi commercializzati, un volume d'affari che lo scorso 21 marzo ha sfondato quota 3000 miliardi di dollari, un volume di vendite aumentato nel solo 2015 di 475 miliardi di dollari, 10 milioni di venditori e 407 milioni di compratori. D'altronde è l'e-commerce in Cina ad avere già numeri da capogiro: 649 milioni di utenti cinesi hanno acquistano on-line nel 2015 e diventeranno 800 milioni entro fine 2018. Il volume d'affari degli acquisti su internet è di mille miliardi di dollari e, di questi, il 60% degli acquisti avviene via telefono cellulare.
Tanti sono i marchi italiani sbarcati già sui marketplace di Alibaba e tra questi spiccano nomi noti come Maserati, Coop, Lavazza, Fiat, Chicco, Barilla, Brembo, Geox, Ferrero e Fila. Anche Jack Ma, così come il collega Jeff Bezos (patron di Amazon), vuole controllare la filiera logistica e non a caso fa parte del gruppo una società di logistica che si chiama Cainiao. Un nome che presto potrà diventare familiare anche dalle nostre parti perché, come preannunciato dallo stesso managing director di Alibaba per il Sud Europa, "attualmente il global logistics network Cainiao ha magazzini propri nel Regno Unito e in Germania ma, non appena i volumi lo consentiranno, c'è interesse ad aprire più punti di aggregazione delle merci anche in Italia". Leggi tutta la notizia
Fonte: TE - TRASPORTO EUROPA