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11 Apr 2016
Centoquaranta miliardi di euro all’anno. È l’iperbolica cifra a rischio per l’interscambio commerciale del nostro Paese se l’Austria dovesse proseguire nella decisione di ripristinare i controlli alla frontiera con l’Italia, chiudendo il Brennero. La cifra riportata, sulla base di un’elaborazione dell’Osservatorio Conftrasporto-Confcommercio sui trasporti e la logistica, in collaborazione con l’Isfort, si riferisce all’import-export attualmente in essere attraverso i valichi stradali con l’Austria. Secondo quanto affermato dal presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè,«ogni ora spesa in più dai camion impegnati in questi traffici a causa dell’abbandono della libera circolazione delle merci all’interno dell’UE e la conseguente reintroduzione di controlli doganali ai confini, genera un danno commerciale immediato per le imprese dell’autotrasporto in termini di maggiori costi di gestione dei mezzi e dei conducenti superiore ai 170 milioni all’anno».
Le cifre riportate dallo studio peggiorano quelle da noi riferite qualche giorno fa in base a una prima valutazione del problema. Secondo il Corriere della Sera la chiusura del Brennero, con allungamento dei tempi di attesa di 30 minuti, avrebbe pesato sul made in Italy solo – si fa per dire… – per circa un milione al giorno, quindi per 365 milioni all’anno. Una stima che oggi appare ottimistica alla luce della rilettura effettuata dalle due confederazioni.
Per affrontare la questione la proposta di Conftrasporto è di «introdurre un sistema ditrasmissione preventiva dei dati del trasporto per le imprese extra-comunitarie, con contestuale attivazione di un corridoio di libero scambio per tutti i vettori europei. Questa misura, se adottata, consentirebbe di rispondere con efficacia alle esigenze della sicurezza, preservando il valore dell’Area di libero scambio europea». Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI